Fecondazione, Filomena Gallo: al via i centri pubblici di PMA in Toscana. Il ministro ora aggiorni le linee guida

Filomena Gallo new

Dichiarazione dell'avvocato Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il Partito radicale

Domani un primo centro pubblico di fecondazione medicalmente assistita in Toscana darà il via all'applicazione di tecniche eterologhe. Ne siamo felici insieme a tutte le coppie che potranno, a carico del Servizio Sanitario pubblico, provare ad avere una gravidanza.

Occorre evidenziare che in regione Toscana prontamente hanno dato risposte ai propri cittadini prevedendo il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale che ha cancellato il divieto di eterologa dalla legge numero  40. L'intento del Governatore Rossi con l'assessore Marroni è sicuramente un segno importante perché garantisce equità nell'accesso alle cure per i cittadini affetti da sterilità, quei cittadini che per 10 anni hanno dovuto espatriare in altri Paesi alla ricerca di una cura per avere una gravidanza.

Spero sinceramente che le altre Regioni seguano immediatamente tale esempio.

Attualmente il Ministro della Salute non ha effettuato l'aggiornamento delle Linee Guida sulla legge 40, questo era l'unico adempimento a Lei richiesto sia in virtù di legge che in base alla sentenza 162/2014 della Corte Costituzionale. Il ministro attualmente ha fatto dichiarazioni con buoni propositi prevedendo l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza entro il 31 dicembre, atto da cui sono escluse l'infertilità e la sterilità, patologie ancora non riconosciute che vedono, solo grazie ai fondi stabiliti dalla Legge 40, l'applicazione delle tecniche di PMA nelle strutture pubbliche. Ma i buoni propositi diventino atti concreti, e il Ministro adempia ai propri obblighi che non riguardano certo una nuova legge sull'eterologa come da Lei proposto al Governo e ai capigruppo, poiché come scrivono i giudici della Corte Costituzionale la tecnica con donazione di gameti è immediatamente applicabile con un quadro normativo completo attualmente in vigore. 

Occorre in ultimo ricordare al Ministro della Salute che in virtù delle normative vigenti l'eterologa è legale in Italia e pertanto se il servizio non sarà fornito chi si recherà all'estero potrebbe chiederne in rimborso in Italia aumentando di certo la spesa necessaria, in base alla nuova normativa riguardante l'assistenza sanitaria transfrontaliera. 

 

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