Carceri, Radicali: Il suicidio nel carcere di Pisa é la testimonianza di un sistema che continua a non funzionare, servono amnistia e indulto

Questa mattina si é suicidato nella sua cella del carcere di Pisa un detenuto cecoslovacco: é il 28º caso di suicidio nelle carceri italiane, il 3º nelle carceri toscane dall'inizio del 2014.
Sul caso sono intervenuti la Segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, e Maurizio Buzzegoli, segretario dell' Associazione "Andrea Tamburi" di Firenze:
«I proclami del Governo Renzi che ritengono di aver risolto il problema carcerario vengono sconfessati quotidianamente dalle tragedie che avvengono negli istituti penitenziari italiani: la morte per pena é una triste realtà che testimonia l'illegalità e l'inadeguatezza del nostro sistema penitenziario». Lo scorso 30 giugno Rita Bernardini, insieme a Marco Pannella e a centinaia di cittadini, ha intrapreso uno sciopero della fame, durato 43 giorni, con l'obiettivo, tra gli altri, di scongiurare le morti violente in carcere.
«A più riprese, siamo stati obbligati da parte delle giurisdizioni internazionali a ristabilire la legalità e lo Stato di Diritto all'interno delle patrie galere -proseguono Bernardini e Buzzegoli- ma ad oggi si continuano ad ignorare le uniche due soluzioni in grado di risolvere immediatamente il problema, così come auspicato anche dal Presidente Napolitano: i provvedimenti di amnistia e indulto».
Infine, i due esponenti radicali lanciano un appello al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: «Le carceri toscane sopravvivono nella continua emergenza: auspichiamo che, quanto prima, si riesca a convocare sul tema una seduta straordinaria del Consiglio regionale».
Per informazioni: Maurizio Buzzegoli - 3382318159
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