Eterologa: Lorenzin ci da' ragione, eterologa in Italia è legale.

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Dichiarazione di Gilberto Corbellini e Filomena Gallo, rispettivamente docente di storia delle medicina e di bioetica alla Sapienza Università di Roma e segretario dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
 

 

Anche il Ministro Beatrice Lorenzin dice, dopo averlo per qualche settimana implicitamente negato, che la fecondazione eterologa è legale in Italia. E sembra aver  anche compreso che è fuorviante e rischioso paventare lo spauracchio dell’eugenica per conculcare dei diritti fondamentali che chiunque deve essere libero di esercitare quando affronta la scienza di concepire, far nascere e allevare un figlio, anche ricorrendo alla fecondazione eterologa.
Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera attenua i toni di quello che sembra un ritorna alla campagna per dotare il paese dell’incostituzionale legge 40/04, come le sentenze hanno dimostrato. I problemi che la ministra solleva, per invocare prudenza, non sono tali da richiedere alcuna nuova legge, perché sono già stati previsti e risolti da ben tre decreti legislativi. Invitiamo il Ministro Lorenzin a rileggere o a leggere con attenzione e se necessario consultandosi con esperti un po’ meno accecati dai pregiudizi che sembrano appannare la lucidità di chi le sta intorno e parla pubblicamente di fecondazione eterologa, i Dlgs 191/07, 16/10 e 85/12. E’ già tutto normato, quel che è ragionevole e sensato normare, lì dentro. L’incidente danese di cui racconta il ministro nell'intervista non potrebbe accadere in Italia, applicando le procedure prescritte nei suddetti decreti, e per quanto concerne quello che ella chiama impropriamente “effetto Abramo”, ma le dobbiamo per la cronaca ricordare che Abramo non ebbe centinaia di figli ma solo due, che per risolvere tale questione basta aggiornare le linee guida della legge 40. Che sarebbe anche tempo di aggiornare. Così come il Ministro Lorenzin oltre alla relazione annuale alla Commissione (come previsto dalle stesse direttive recepite) sarebbe tenuto a fare il punto di fronte al Parlamento sullo stato di applicazione dei suddetti decreti e sulle effettive attività di controllo esercitate in particolare dal Centro Nazionale Trapianti.
 

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