Giornalismo: Pannella, Orlando e la sua storia liberale

Da alcune agenzie di stampa lette a RadioRadicale
"Ancora avantieri mattina e nelle ore precedenti avevamo parlato insieme anche della mia condizione e meno ovviamente della sua, ed essendo lui allettato da diverso tempo lo avevo messo in contatto, come aveva chiesto, con Claudio Santini che avrebbe dovuto vederlo nelle prossime ore. Non ho fatto nemmeno a tempo poi a ringraziarlo per quel suo intervento su Europa che mi riguardava. E adesso gli devo dire, a Federico, grazie di questa lunga vita comune che proseguirà in un modo o nell'altro, ma credo proseguirà per quanto mi sarà dato di proseguire". Così Marco Pannella ha voluto ricordare oggi da Radio Radicale Federico Orlando, scomparso nella tarda serata di ieri. "Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i comuni sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito (Radicale, n.d.r.) si sono confermati anche in queste mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo e credo che avevamo entrambi in qualche misura la necessità di dialogare insieme. Devo dire che la notizia, anche per lui, non la prevedeva, non l'attendeva così improvvisa. Gli avevo parlato dei suoi giorni prossimi comuni, pensavo di andare a trovarlo a casa, lui pensava che sarei andato con Santini o altrimenti sarebbe andato lui dalle suore mercedarie in via Tagliamento, ovviamente incontrandoci là".
"Una storia drammaticamente e felicemente liberale -ha detto Pannella- nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza e non solo di memoria ad una alternativa profondamente liberaldemocratica. Vorrei in questa occasione anche esprimere le mie condoglianze a Stefano Menchini e agli amici e compagni di Europa ai quali mancherà certamente un contributo prezioso e necessario. Non appena si ripubblicheranno i suoi scritti, quasi sempre su Europa, credo che questo potrà anche aiutare i nostri compagni a non rischiare, come rischiamo tutti in qualche misura, di essere liquidati come Partito Radicale, da questa triste e ferale antidemocrazia".
"Federico - ha concluso Pannella - sono felice almeno del fatto che in questi giorni ci eravamo sentiti anche fisicamente e per voce e non solo nella rete. La sua attenzione per me cedo che sia l'ultima cosa che sia stato pubblicata, quella che ha voluto dedicare alle ragioni e al valore della nostra amicizia e vicinanza che io porto con me, grato ancora a Federico di ciò per cui non avevo potuto ringraziarti ancora, anche perché pensavo già ieri (se non fossi stato in clinica per l'intervento ce ho appena subito) o oggi che si saremmo già visti. Ciao Federico".
GIORNALISTI: PANNELLA, DI ORLANDO RICORDERO' SEMPRE AMICIZIA E VALORI COMUNI LA SUA E' STATA UNA STORIA DRAMMATICAMENTE E FELICEMENTE "Devo dire a Federico grazie di questa lunga vita comune che proseguirà, in un modo o nell'altro, ma credo proseguirà per quanto mi sarà dato di proseguire. Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito Radicale, si sono confermati anche nelle mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo. Devo dire che la notizia, lui stesso non la prevedeva, non l'attendeva così improvvisa". Lo ha detto Marco Pannella, intervenuto questa mattina a Radio Radicale per ricordare Federico Orlando, improvvisamente scomparso nella tarda serata di ieri. "Una storia drammaticamente e felicemente liberale -ha detto Pannella- nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza e non solo di memoria a un'alternativa profondamente liberaldemocratica" .
“Vorrei in questa occasione -ha proseguito Pannella- anche esprimere le mie condoglianze a Stefano Menichini e agli amici e compagni di 'Europa' ai quali mancherà certamente un contributo prezioso e necessario. Non appena si ripubblicheranno i suoi scritti, credo che questo potrà anche aiutare i nostri compagni a non rischiare, come rischiamo tutti in qualche misura, di essere liquidati come Partito Radicale, da questa triste e ferale antidemocrazia". "Federico sono felice almeno del fatto che in questi giorni ci eravamo sentiti. La sua attenzione per me credo che sia l'ultima cosa che sia stato pubblicata, quella che ha voluto dedicare alle ragioni e al valore della nostra amicizia e vicinanza che io porto con me, grato ancora a Federico di ciò per cui non avevo potuto ringraziarti ancora, anche perché pensavo già ieri (se non fossi stato in clinica per l'intervento che ho appena subito) o oggi che si saremmo già visti. Ciao Federico", ha concluso Pannella.
Giornalisti: morto Orlando; Pannella, una storia liberale
Ancora avantieri mattina e nelle ore precedenti avevamo parlato insieme anche della mia condizione e meno ovviamente della sua, ed essendo lui allettato da diverso tempo". Così Marco Pannella ha ricordato dai microfoni di Radio Radicale il suo rapporto con Federico Orlando. "Gli devo dire grazie - ha aggiunto il leader storico dei radicali - di questa lunga vita comune che proseguirà in un modo o nell'altro, ma credo proseguirà per quanto mi sarà dato di proseguire.
Credo che i comuni punti di riferimento, i comuni valori, i comuni sentimenti e risentimenti, l'attenzione con cui ha seguito fra i pochi in questi anni ancora le vicende del partito Radicale si sono confermati anche in queste mie ultime conversazioni con lui. Non lo vedevo da almeno un anno, ma ci sentivamo e credo che avevamo entrambi in qualche misura la necessità di dialogare insieme. Si tratta - ha concluso - di una storia drammaticamente e felicemente liberale nel senso che ha continuato a portare in lui un granello importante di forza, e non solo di memoria, ad una alternativa profondamente liberaldemocratica".
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