Fecondazione, Gallo: Relazione al Parlamento evidenzia diseguaglianza nell'accesso

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni - soggetto costituente il Partito radicale:
La Relazione al Parlamento sulla legge 40 relativa al 2012 evidenzia che a seguito dell’intervento della Corte Costituzionale nel 2009:
sono aumentate le gravidanze e i nati;
si è stabilizzata la diminuzione delle gravidanze plurime che erano determinate dall’obbligo di trasferimento in utero di tutti gli embrioni prodotti - obbligo cancellato dalla sentenza 151 della Corte Costituzionale.
Il dato sul fenomeno della migrazione interregionale fa emergere la diversa accessibilità ai servizi pubblici che purtroppo ancora fa registrare una disuguaglianza nell’accesso alle cure per regione. Di fatto con le coppie siamo dovuti ricorrere ai Tribunali affinché il pubblico lavori come il privato e fornisca tutte le tecniche per cui risulta autorizzato, come nel caso di Cagliari dove lo scorso anno un giudice ha ordinato ad una struttura pubblica di eseguire una tecnica di diagnostica pre-impianto sull’embrione.
Nella Relazione leggiamo che l’età delle coppie che cercano un figlio è un po' più alta: questo dato non stupisce in un Paese dove è aumentata la disoccupazione e si giunge a fare famiglia sempre più tardi e vi è un welfare inesistente con politiche per la famiglia e l’assistenza che subiscono purtroppo i tagli maggiori anche a livello di servizi locali a causa della situazione economica italiana.
Tra le 5 regioni che non hanno ancora inviato al Ministero la documentazione relativa all’impiego delle somme stanziate per l’anno 2013 c’è sempre il Lazio oltre a Molise, Puglia, Calabria, Sicilia.
Sicuramente la cancellazione del divieto di eterologa consentirà un aumento delle gravidanze:speriamo che non sia accentuata la mancanza di equità nell’accesso ai trattamenti di fecondazione assistita. In questa materia abbiamo bisogno che sia rispettato il diritto all’accesso alle cure anche nel pubblico con alta professionalità e esperienza con l’applicazione della legge 40 così come riformata dalle sentenze della Corte Costituzionale. Nei prossimi mesi gli ultimi divieti della legge 40 potrebbero essere cancellati dalla Corte Costituzionale, preso atto della latitanza del Governo e del Parlamento. Renzi fa dichiarazioni su tutto ma non si è mai espresso sulla fecondazione né intende prendere iniziative politiche per intervenire sui brandelli della legge 40.
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