Fecondazione, Filomena Gallo: il quadro regolatorio già permette eterologa. Ministro alla ricerca di pretesti che ritardino? Dov'è relazione al Parlamento?

Fecondazione, Gallo (Ass. Coscioni): il quadro regolatorio già permette eterologa. Ministro alla ricerca di pretesti che ritardino? Dov'è relazione al Parlamento?
Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell'Associazione Luca Coscioni
Oggi il Ministro Lorenzin rispondendo al question time ha dichiarato di aver convocato "un gruppo di lavoro formato da rappresentati delle società scientifiche, delle Regioni, degli operatori della Pma, con giuristi
ed esperti del ministero e dell'Iss" per sciogliere le criticità evidenziate dalla sentenza della Consulta sulla legge 40. Sarebbe interessante ed utile sapere i nomi e le qualifiche del gruppo di esperti.
Il Ministro ha aggiunto che "il gruppo dovrà completare il lavoro in qualche settimana per valutare tutte le possibili iniziative, anche normative, ed avviare entro il 31 luglio per queste finalità la definizione delle tematiche. Un percorso necessario anche per la revisione delle linee guida del 2008 che non potranno non tenere conto del nuovo quadro regolatorio".
Su questo punto è bene ricordare al Ministro che non esiste vuoto normativo a seguito della decisione della Consulta: la Corte Costituzionale è chiara nelle motivazioni della sentenza come lo fu già nel 2005: nell’ammettere il quesito referendario per l’abrogazione del divieto di eterologa, affermò che non si creava vuoto normativo: la cancellazione del divieto non fa venir meno nessuna tutela.
Inoltre il Ministro della Salute secondo le procedure previste della legge 40, "avvalendosi dell'Istituto superiore di sanità , e previo parere del Consiglio superiore di sanità", quando deciderà, "in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica" (art. 7 della legge 40) e delle sentenze della Corte Costituzionale (151 del 2009 e 162 del 2014) di procedere con l’aggiornamento delle Linee Guida, atto vincolante per le strutture di PMA, dovrà tener conto di quanto i Giudici della Corte in ultimo hanno scritto : “in relazione al numero delle donazioni è, poi, possibile un aggiornamento delle Linee guida, eventualmente anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (quali, ad esempio, la Francia e il Regno Unito), ma tenendo conto dell’esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto”
Inoltre, il quadro regolatorio attuale prevede che l'eterologa possa essere già attuata anche tramite la maggiore tutela dei donatori e dei pazienti riceventi con integrazione di esami diagnostici come previsto dalle normative comunitaria. Ci auguriamo che il Ministro non utilizzi nessun pretesto per ritardare l'attuazione della sentenza della Corte visto che le maggiori società scientifiche hanno già predisposto un iter unico per garantire donatori e riceventi, come emerge anche dai lavori dell'Eshre in corso a Monaco. Chiediamo al Ministro invece l'immediato aggiornamento nei Lea con l'inclusione dell'infertilità/fecondazione medicalmente assistita.
In ultimo non vorremmo che nella ricerca di deterrenti per l'eterologa sia disatteso l'obbligo previsto all'art. 15 della legge 40 che impone al Ministro di presentare entro il 30 giugno una relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40. Oggi ricordiamo al Ministro che è già il 2 luglio.
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