Fecondazione, Ass. Coscioni: appello di Ilaria D'Amico al Governo per la donazione dei gameti

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Si è conclusa nella tarda mattina la conferenza stampa indetta dall'Associazione Luca Coscioni al Senato per commentare la sentenza con cui la Corte Costituzionale ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa e per lanciare il seguente appello, che ha come testimonial la giornalista e conduttrice televisiva Ilaria D'Amico:

 APPELLO DI ILARIA D'AMICO

 

QUI TUTTI I MATERIALI DELLA CONFERENZA STAMPA CON LA TESTIMONIANZA DI UNA RAGAZZA NATA DA ETEROLOGA, VIDEO DEGLI ESPERTI DI FECONDAZIONE ASSISTITA, COMMENTO GIURIDICO

 

Fecondazione:  Ass. Coscioni lancia con altre associazione appello per la donazione di gameti

 
Comunicato stampa dell’Associazione Luca Coscioni

Vorremmo che anche chi non può avere una gravidanza possa comunque realizzare il desiderio di genitorialità in Italia e legalmente. Per questo motivo - affermano Filomena Gallo (Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), Federica Casadei (Associazione Cerco un Bimbo), Laura Pisano (Associazione L’altra Cicogna), Teresa Bilotti (Associazione Amica Cicogna) - ci appelliamo da una parte al Governo affinché faccia tutto quanto in proprio potere per agevolare la donazione di gameti, dall'altra ci appelliamo alle coppie e a tutti i cittadini perché donino i propri gameti. Nessun legislatore può imporre divieti che violano la sfera dei diritti personali e le libertà civili, come confermato anche dalla decisione della Corte costituzionale dello scorso 9 aprile che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa”

 

APPELLO PER LA DONAZIONE SOLIDALE AI FINI DI UNA GRAVIDANZA

 

Il desiderio di genitorialità molto spesso è ostacolato da una natura che impedisce alla coppie di avere dei figli, a causa dell’infertilità e della sterilità. Tuttavia i progressi medico-scientifici hanno permesso negli ultimi decenni di trovare una soluzione: con le tecniche di procreazione medicalmente assistita a tutti è stato consentito di esaudire il desiderio di avere un figlio; in alcuni casi, un nuovo nucleo familiare è nato grazie alla generosità di tutti quelli che hanno deciso di donare i propri gameti. Un dono, un gesto d’amore gratuito che ha permesso l’arrivo di nuovi bambini. La legge 40 ha spezzato questo cordone di generosità per dieci anni; ma ora potremmo ricominciare a dare speranza a tante coppie attraverso questo appello.

Premesso che:

-       Le tecniche di fecondazione medicalmente assistita consentono anche alle persone che hanno perso per sempre il proprio potere riproduttivo di  tentare una gravidanza con l’aiuto della donazione gratuita e anonima di gameti;

-  Tale tipo di donazione si è svolta ovunque fin dagli anni sessanta, data in cui si sono costituite in molti Paesi le prime banche di conservazione dei gameti;

- L'Italia non ha fatto eccezione: il  ministro Donat Cattin emanò una circolare che stabilì che  la fecondazione in vitro potesse essere applicata  nelle strutture private che si dotarono di codici di autoregolamentazione. Le donazioni di gameti avvenivano esclusivamente a titolo gratuito, non era prevista alcuna remunerazione per le donatrici/ori e alcun costo per i riceventi. In Italia, appunto, i gameti femminili venivano donati dalle donne che si sottoponevano a procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA) i cui  oociti non venivano utilizzati al termine dei trattamenti.

-   Con il divieto di fecondazione eterologa  introdotto con la legge numero 40 del 2004 il legislatore italiano nel vietare le donazioni di gameti ha di fatto comportato per le donne un decisivo peggioramento delle condizioni di realizzazione delle procedure. È noto, infatti, che fino ad oggi le donne italiane che hanno avuto bisogno di queste procedure si sono dovute rivolgere  all'estero attraverso un'odiosa forma di «esilio procreativo», andando incontro a disagi di natura psicologica ed economica;

-  in Italia, dal 1998 al 10 marzo 2004, sono state applicate le tecniche di PMA di tipo eterologo, cioè con donatore di gamete di un terzo esterno alla coppia, nel rispetto di tutte le garanzie medico-sanitarie previste sulla sicurezza e tracciabilità del materiale biologico con ottimi risultati;

      Pertanto, tenuto conto che:

-  la legge n. 40 del 2004, agli articoli 1 e 4, comma 1, prevede l'accesso alla PMA per le coppie sterili;

- la Corte costituzionale, con sentenza n. 347 del 26 settembre 1998, ha sancito che non era esperibile l'azione di disconoscimento di paternità quando il coniuge aveva prestato consenso all'applicazione di tecniche eterologhe, motivando che all'epoca della redazione del codice civile non erano conosciute o previste tecniche di PMA e pertanto tale norma riguarda esclusivamente la generazione che segua a un rapporto adulterino, ammettendo il disconoscimento della paternità in ipotesi tassative, quando le circostanze indicate dal legislatore facciano presumere che la gravidanza sia riconducibile, in violazione del dovere di reciproca fedeltà, a un rapporto sessuale con una persona diversa dal coniuge;

-  la legge n. 40 del 2004, agli articoli 8 e 9, prevede lo stato giuridico del nato, l’anonimato dei donatori e relativa assenza di rapporti giuridici tra nato e donatore,  il divieto di disconoscimento di paternità e dell'anonimato della madre, prevedendo tutele fondamentali anche per i nati da applicazione di tecniche di PMA eterologhe;

- L’Italia ha recepito con Decreto legislativo 191/07 la direttiva 2004/23/CE e con decreto legislativo n. 16/10 le direttive 2006/17/CE e 2006/86/CE, che attuano a loro volta la direttiva 2004/23/CE, nonché con Decreto legislativo 30 maggio 2012, n. 85 su “Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 25 gennaio 2010,  n. 16, recante attuazione delle direttive 2006/17/CE e  2006/86/CE,  che attuano la direttiva 2004/23/CE per quanto riguarda  le  prescrizioni tecniche per la donazione, l'approvvigionamento  e  il  controllo  di tessuti e cellule umani, nonché per quanto riguarda le  prescrizioni in tema di rintracciabilità,  la  notifica  di  reazioni  ed  eventi avversi gravi e determinate prescrizioni tecniche per la codifica, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e  la  distribuzione  di tessuti e cellule umani.” e Decreto Ministeriale 10.10.2012;

-   la risoluzione n. 2007/2156(INI) del Parlamento europeo, del 21 febbraio 2008, sul futuro demografico dell'Europa invita, al punto 26, tutti gli Stati membri a garantire il diritto alle coppie all'accesso universale al trattamento contro l'infertilità.

Tutto ciò premesso e rilevato, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 9 aprile 2014 che ha cancellato il divieto di applicazione di tecniche eterologhe di cui all’art. 4 c.3, con la presente

Chiediamo

-  Al Governo di rimuovere tutti gli ostacoli per l' accesso alla fecondazione medicalmente assistita e di promuovere una campagna di promozione sociale che inviti alla donazione di gameti;

-  Alle donne italiane che hanno già avuto gravidanze ma che conservano i propri gameti, di donarli per tecniche eterologhe;

-  Alle coppie italiane che recandosi all’estero per accedere a tecniche eterologhe hanno avuto gravidanze e hanno ancora disponibilità di gameti, di donarli per l’eterologa in Italia;

-   A tutti i cittadini di maggiore età e in età fertile di donare i propri gameti per consentire a chi non può di provare ad avere un figlio.

Tutto ciò nel rispetto dell' anonimato dei donatori.

Roma, 10 giugno 2014

appello promosso da:

Filomena Gallo, Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

Federica Casadei, Associazione Cerco un Bimbo

Laura Pisano, Associazione L’altra Cicogna

Teresa Bilotti, Associazione Amica Cicogna

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