Droghe, Radicali: Ministro Giustizia ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale Testo sbagliato. Chiediamo correzione errore, nuovo Testo unico ma soprattutto Conferenza nazionale in autunno

Rita Bernardini, segretaria Radicali Italiani, e Giulio Manfredi, membro di Direzione Radicali Italiani:
“Lo scorso 20 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Testo coordinato e aggiornato del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 36, il cosiddetto “Decreto Lorenzin”. Si tratta del provvedimento che avrebbe dovuto recepire gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale (n. 32/2014), che ha abrogato la sedicente “legge Fini/Giovanardi” (n. 49/2006), ripristinando la divisione in tabelle delle sostanze stupefacenti. Nulla di rivoluzionario e nulla di particolarmente difficile. Eppure, il governo, in particolare il Ministero di Giustizia, è incorso in un errore grossolano: sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato l’art. 73 del Testo Unico – articolo fondamentale perché fissa le pene per la produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti – in una versione che non tiene conto della divisione in tabelle approvata dal Parlamento e della conseguente differenziazione delle pene a seconda che si tratti delle cosiddette “droghe pesanti” (Tabella I) o della cannabis e derivati (Tabella II). Il testo errato, essendo quello “ufficiale”, è stato subito ripreso e rilanciato dalle banche dati giuridiche online.
Chiediamo al Ministro di Giustizia la ripubblicazione urgente del provvedimento nel testo corretto; stiamo parlando di reati, di pene, di restrizioni alla libertà personale che toccano decine di migliaia di cittadini. Chiediamo che il governo prenda lo spunto dal brutto infortunio per pubblicare un nuovo Testo Unico sugli stupefacenti, perché quello attuale, a forza di “taglia e cuci”, è diventato un vestito di Arlecchino: l’art. 73 citato ha subito in 24 anni ben sette aggiornamenti.
Ma soprattutto chiediamo al governo di convocare finalmente in autunno la “Sesta Conferenza nazionale sulle Droghe”; per legge dovrebbe essere tenuta ogni tre anni e l’ultima fu fatta a Trieste nel 2009, in piena era “Giovanardi/Serpelloni”. Una conferenza nazionale per fare il punto sull’efficacia o meno delle politiche proibizioniste; per ridare dignità alla politiche di riduzione del danno; per incardinare la sperimentazione di nuove iniziative, dalle narcosale ai pill-test sulle sostanze.
Il prossimo 26 giugno, giornata mondiale antidroga, non vogliamo sentire dal governo la solita lista dei buoni propositi; vogliamo impegni concreti, a partire da un ripensamento del Dipartimento Nazionale Antidroga: meno convegni internazionali, meno siti web, più attenzione e dialogo con chi lavora sul territorio, dai servizi dipendenze alle comunità, dalle regioni ai comuni.”
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