Droghe: Magi, bene Marino. Proibizionismo ha fallito. Solo in Italia politica continua a non volerne prendere atto

Droga, unità cinofile

Depenalizzazione (a partire dalla coltivazione domestica di marijuana) e legalizzazione sono l'unica via d'uscita perchè lo stato non sia uno stato etico alleato con le mafie. L'unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia.

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica per Marino
 

I commenti in forma di battute sarcastiche degli esponenti del centrodestra ci parlano di un paese, il nostro, che nell'era Giovanardi-Serpelloni (ma anche Lorenzin e Renzi) è rimasto completamente fuori dal dibattito scientifico e politico che a livello europeo e mondiale si sta svolgendo da anni portando, per molte vie, a mostrare il fallimento delle politiche proibizioniste. Per questo la presenza è l'intervento del sindaco Marino all' "Ottavo Congresso annuale della Società internazionale per lo studio delle politiche sulle droghe" che si è tenuto in questi giorni presso il Cnr a Roma, è un segno politico importante nel panorama italiano.

Il traffico degli stupefacenti con i suoi 20 miliardi di fatturato è la principale fonte di guadagno delle mafie e l'Italia affronta il problema con una delle legislazioni più dannose e controproducenti d'Europa. Leggi repressive come la Fini-Giovanardi non hanno avuto l'effetto di ridurre il consumo nè ovviamente il numero di spacciatori e il mercato.

Depenalizzazione (a partire dalla coltivazione domestica di marijuana) e legalizzazione sono l'unica via d'uscita perchè lo stato non sia uno stato etico alleato con le mafie, come ora è. L'unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia.

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