Droghe: Magi, bene Marino. Proibizionismo ha fallito. Solo in Italia politica continua a non volerne prendere atto

Depenalizzazione (a partire dalla coltivazione domestica di marijuana) e legalizzazione sono l'unica via d'uscita perchè lo stato non sia uno stato etico alleato con le mafie. L'unica via per affrontare nel modo giusto i problemi di dipendenza di alcuni cittadini senza rendere criminali milioni di consumatori di sostanze stupefacenti che ci sono in Italia.
I commenti in forma di battute sarcastiche degli esponenti del centrodestra ci parlano di un paese, il nostro, che nell'era Giovanardi-Serpelloni (ma anche Lorenzin e Renzi) è rimasto completamente fuori dal dibattito scientifico e politico che a livello europeo e mondiale si sta svolgendo da anni portando, per molte vie, a mostrare il fallimento delle politiche proibizioniste. Per questo la presenza è l'intervento del sindaco Marino all' "Ottavo Congresso annuale della Società internazionale per lo studio delle politiche sulle droghe" che si è tenuto in questi giorni presso il Cnr a Roma, è un segno politico importante nel panorama italiano.
Il traffico degli stupefacenti con i suoi 20 miliardi di fatturato è la principale fonte di guadagno delle mafie e l'Italia affronta il problema con una delle legislazioni più dannose e controproducenti d'Europa. Leggi repressive come la Fini-Giovanardi non hanno avuto l'effetto di ridurre il consumo nè ovviamente il numero di spacciatori e il mercato.
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