Mina Welby: morto Giuseppe Nardi, in sciopero della fame e della sete per diritto alla giusta pensione

Dichiarazione Mina Welby, co presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Nella scorsa notte dal 9 al 10 maggio è morto Giuseppe Nardi. Sabato 3 maggio aveva iniziato uno sciopero della fame e della sete. Martedì 5 maggio pomeriggio fu ricoverato in gravi condizioni per un blocco renale. Da subito i medici giudicarono gravissime le sue condizioni.
Giuseppe Nardi di Sermoneta (Latina) era tetraplegico da 23 anni per un grave incidente nel 1991.
Perché lo sciopero della fame? Il Signor Nardi nel 1991 aveva avuto sul suo libretto di lavoro 23 anni di contributi lavorativi. Quando due anni fa l’INPS lo chiamò per accordargli la pensione contributiva, capì che gli era spettata fin dal 1991. All’atto della pratica allora il CAAF gli aveva fatto, sbagliando, la pratica per l’invalidità civile. Giuseppe tramite il suo avvocato, membro di giunta dell’Associazione Luca Coscioni, chiese all’INPS la somma di differenza tra assegno di invalidità civile e la pensione di inabilità al lavoro. La sua disperazione alla fine è arrivata al punto di scegliere una battaglia non violenta per ottenere giustizia, vedendo la sua famiglia in continue difficoltà per la sua cura, in un Paese dove l’assistenza per i malati è troppo spesso subordinata ad altri tipi d’interventi e ad altre priorità che in paese democratico non dovrebbero derubricare i diritti di chi è malato.
Con il nostro rammarico per l’esito così tragico della sua vicenda, giunga alla famiglia la solidarietà dell’Associazione Coscioni tutta, con l’impegno di sostenerli fin d’ora nell’intraprendere le vie che il caso consiglia.
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