Vecellio: Pannella, Bonino, Bernardini, Radicali: vade retro... l'eterno italico fascismo che non muore mai e che da sessant'anni ha il volto dell'antifascismo sfascista

Depositate finalmente le liste, resi noti i nomi piu' o meno eccellenti e prestigiosi dei candidati, la corona di volti noti, procacciatori di multi-preferenze o con la funzione di render presentabile la lista, ascoltati gli sfoghi e le recriminazioni degli esclusi, cosa manca, cosa non si e' fatto? Non si e' prestata la minima attenzione agli "assenti", alle ragioni di queste assenze, da cosa sono determinate e causate. E' quanto scrive su Notizie Radicali Valter Vecellio, componente della direzione di Radicali italiani.
Se da una parte non c'e' un cattedratico (ai tempi di Mussolini ce ne furono almeno tredici che non giurarono fedelta' al regime!), che denuncia l'attuale antidemocratica del settantennale regime antifascista che in queste settimane ha raggiunto il suo acme, e' ben vero che non c'e' neppure giornale e giornalista che avverta la curiosita' di comprendere come mai e perche' l'organizzazione politica per eccellenza federalista ed europeista non e' presente, con liste proprie o in coalizione, per il Parlamento Europeo. Come mai e perche' Marco Pannella ed Emma Bonino non "corrono"? Che spiegazione danno per la loro assenza? Perche' ritengono impraticabile partecipare alle elezioni? In nessuno dei tanti talk show di cui sono infarciti televisioni pubbliche e private sono mai invitati i radicali per raccogliere le loro ragioni. Un Crosetto, una Meloni, un Cacciari, una Polverini, un Formigoni valgono piu' di un Pannella, di una Bonino, di una Bernardini? E' normale che le cause promosse e agitate dai radicali prima o poi finiscano sempre con l'affermarsi, segno che appartengono a un "comune sentire" popolare, e contemporaneamente i radicali e i suoi leader vengono annichiliti e si impedisce che siano conosciuti?
Significhera' qualcosa che non uno dei componenti della commissione parlamentare di vigilanza, degli esperti della comunicazione, dei commentatori-opinionisti-rubrichisti si accorga dell'"anomalia" costituita dal fatto che Pannella, Bonino, Bernardini, qualsiasi cosa dicano o facciano, quasi mai vengono ripresi da Tv e giornali, e il cittadino non ha il diritto e l'opportunita' di farsi un'opinione ascoltando le loro proposte? E' normale che vi sia un'overdose di Renzi, Grillo, Salvini, Alfano, Berlusconi che discutono del nulla, e non vi via un solo momento di confronto e riflessione su temi importanti e qualificanti come giustizia, procreazione assistita, rischio Vesuvio e Campi Flegrei, eutanasia, Stati Uniti d'Europa, finanziamento e costi della politica, autentica riforma delle istituzioni, con chi questi temi li agita?
Certo tutto si risolverebbe se anche i radicali si accontentassero di un posto a tavola da aggiungere, di uno sgabelletto, di una piccola poltrona... ma altra è l'ambizione, l'obiettivo di questa forza politica. Quando si parla di antidemocrazia del regime democratico, si parla di questo: la coerenza dei fatti opposta alla coerenza delle spartizioni e degli appetiti. Una cosa tutto sommato facile da comprendere e condividere. Per questo non bisogna farlo sapere e conoscere. E' quello che Leonardo Sciascia definiva l'eterno italico fascismo, che da sessant'anni ha il volto e la maschera dell'antifascismo sfascista. Sapremo reagire.
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