Fecondazione, Filomena Gallo: facciamo chiarezza sul caso Pertini

Fecondazione assistita

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni

 

Il caso Pertini sta suscitando molti commenti e prese di posizione, spesso però non supportati da una conoscenza dettagliata del diritto vigente. La legge 40, all’art. 9 ss ‘Divieto del disconoscimento della paternità e dell'anonimato della madre’, prevede che i figli nati da eterologa non possano essere disconosciuti e non hanno alcun rapporto parentale con i donatori dei gameti. E’ bene precisare, ancora una volta, che il caso del Pertini non ha nulla a che vedere con una fecondazione di tipo eterologo: il caso di specie riguarda una coppia che è acceduta con i propri gameti alla fecondazione assistita per avere un figlio. Quanto scaturito dallo scambio di embrioni esce dalle previsioni della legge 40. Alla luce di tutto ciò, alla nascita dei gemelli, sarà esperito quanto previsto dal nuovo articolo 240 del codice civile, il quale richiama il primo comma dell'art. 239 cc. L’ipotesi che ricorre è quella di "sostituzione di neonato".  Secondo l'art. 248 questa azione può essere esercitata da qualsiasi interessato e, quindi, anche dai genitori biologici.

 

Tutto ciò non sarebbe accaduto se il Centro di fecondazione assistita avesse rispettato tutte le procedure scientifiche e organizzative , come previsto dall’articolo 10 della legge 40; e se la Regione avesse fatto i controlli previsti.

 
Resta il dolore irreparabile, che non sarà mai cancellato,  delle due famiglie che potranno comunque accertare le responsabilità di chi ha sbagliato in sede giuridica.

Volevano solo un figlio, ma la gioia di un parto e di una gravidanza è stata sostituita da una angoscia profondissima, che merita rispetto e silenzio. 

 

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