Almeno sotto il fascismo in tredici non giurarono. Oggi in pieno regime "antifascista" solo i Radicali...

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Editoriale di Valter Vecellio

 

"Tredici. Almeno negli anni bui della dittatura fascista ci furono tredici cattedratici che rifiutandosi di prestare fedelta' al regime riscattarono l'onore che il paese e gli italiani avevano perso. Un no che costo' parecchio, a chi ebbe la forza e il coraggio di pronunciarlo. Oggi si vorrebbe poter individuare tredici personalita' che con lo stesso coraggio dei tredici di allora, denunciano il  "democratico" regime "antifascista". Non ci sono". 

E' quanto scrive su "Notizie Radicali"  Valter Vecellio, della direzione di Radicali Italiani. "E dire" si legge ancora, "che gli ultimi avvenimenti (promesse non mantenute o dimenticate di Renzi, nomine di importanti enti di stato o parastato, composizione delle liste elettorali per il Parlamento Europeo...) altro non fanno che confermare l'analisi radicale e la gravita' di una situazione che giorno dopo giorno, ora dopo ora, si decompone e va in drammatica putrefazione. Ma e' ben vero che una classe intellettuale, qche si erge a guida morale del paese, preferisce essere nei fatti complice del regime invece che denunciarne fatti d misfatti. Purtroppo non e' piu' il tempo dei Pasolini e degli Sciascia, oggi e' il tempo dei Camilleri, delle Spinelli e, anche, lo si dicd a malincuore, dei Saviano. E'pertanto illusorio credere e sperare di poter agire e incidere politicamente come se ci si trovasse in una situazione di "normale" democrazia, dove si rispettano le regole, si e' titolari di doveri e di diritti. E' piuttosto una situazione dove maggioranza e opposizione hanno lo stesso volto e sono uniti per annichilire i nonviolenti e i credenti nel diritto. Ai radicali spetta il ruolo che fu di quei tredici. E' questo il loro compito e della loro eredita' devono cercare di essere degni. L'obiettivo da perseguire e conquistare e' il diritto alla conoscenza, a informare ed essere informati. Il resto, piaccia o no, e' fuffa".=

 

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