Nomine Eni, Bolognetti: E’ l’Italia dei Fasci e delle Corporazioni

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani
Il buon Marcello Pittella, per non essere da meno rispetto al suo mentore e maieuta Matteo Renzi, si è prontamente accodato al coro di osanna che salutano la nomina di Emma Marcegaglia ai vertici dell’Eni.
Lo ha fatto, particolare non trascurabile, da Presidente di una Regione dove si estrae circa l’80% del greggio italiano e dove l’Ente Nazionale Idrocarburi ha effettuato consistenti investimenti in particolare nella Valle dell’Agip/Agri, dove si trivella allegramente a ridosso di dighe, invasi, sorgenti, aree a rischio frana e a rischio sismico.
Personalmente da abitante della Scaronia, più che accodarmi agli osanna e agli alleluia dei Pittella, preferisco sottoscrivere le considerazioni fatte da Valter Vecellio sulla nomina di Descalzi: “il governo di Matteo Renzi ha "semplicemente" voluto coniugare un minimo di continuità con un massimo di lottizzazione mascherata da rinnovamento”.
Prendo atto, inoltre, che mentre Pittella si spella le mani per plaudire alla nomina della Marcegaglia, il Governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, dispone la sospensione delle attività estrattive a seguito della divulgazione del rapporto della “Commissione Ichese” sulle “possibili relazioni tra attività di esplorazione per idrocarburi” e aumento dell’attività sismica nell’aree colpite da terremoti.
Da cittadino di una regione un po’ Kazakistan un po’ Delta del Niger, da anni denuncio anche, ma non solo, il rischio evidenziato dalla “Commissione Ichese”.
A tal proposito segnalo per l’ennesima volta “Lo studio degli effetti di sito nel Bacino della Val D’Agri”, riportato sul sito dell’INVG(Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia): “La Val d’Agri è una delle aree italiane a maggiore potenziale sismo genetico. Il recente sviluppo urbanistico, in particolare nella parte alta della valle (Villa d’Agri, Viggiano), e la presenza di infrastrutture legate all’attività di estrazione e raffinazione di idrocarburi, contribuiscono ad accrescere il rischio sismico dell’area, che è già stata colpita da un terremoto distruttivo nel 1857”.
Quanto scrive l’INVG trova del resto conferma e conforto nelle parole del geologo Franco Ortolani, autore di una delle prefazioni al mio libro “Le mani nel Petrolio”, e in quanto ebbe ad affermare il prof. Leonardo Seeber(docente alla Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University) il 25 giugno 2011: “Più recentemente, si è anche capito che le attività ingegneristiche possono alterare lo stato meccanico della crosta terrestre in maniera sufficiente da triggerare terremoti. Triggerare significa anticipare un terremoto che senza l’intervento umano sarebbe accaduto più tardi. Quindi, rispondo di sì, l’attività estrattiva di idrocarburi è ben conosciuta come un agente che può alterare lo stato meccanico crostale in maniera sufficiente da triggerare terremoti”.
Per non dire delle considerazioni del Prof. Giuseppe Mastrolorenzo sul - per fortuna fallito -progetto “Deep Drilling” nella caldera dei Campi Flegrei.
Il governatore Pittella, oltre a scambiarsi pacche sulle spalle con il Presidente del Consiglio, farebbe bene ad occuparsi anche di queste cosette.
Farebbe bene ad occuparsi degli effetti collaterali prodotti dalle attività estrattive, che da tempo vado denunciando, ad iniziare dalla contaminazione di invasi e sorgenti.
Quanto alla nomina ai vertici dell’Eni dell’Ex Presidente di Confindustria, non trascurerei i rapporti intercorsi tra il gruppo Marcegaglia e la stessa Eni.
A me sembra di intravedere un possibile conflitto di interessi o quanto meno una scelta poco opportuna.
Di certo, e non so perché, le nomine e il contesto, mi hanno fatto venire in mente un bel libro di Ernesto Rossi dedicato all’Italia dei Fasci e delle Corporazioni: I Padroni del Vapore.
Era l’Italia del ventennio, ma anche quella del settantennio partitocratico.
Approfondimenti
Dal Kazakistan lucani rivolgo un'opportuna domanda a Scaroni e Alfano
© 2014 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati
SU
Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.