Fecondazione. Gallo: scambio embrioni al Pertini non ha nulla che fare con i divieti cancellati dalla legge 40, ma è responsabilità della Regione e del centro di PMA

Dichiarazione di Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
Il 4 dicembre 2013 a Roma, presso l’Ospedale Sandro Pertini, una coppia si è sottoposta al trasferimento in utero di embrioni a seguito di fecondazione assistita omologa. Al quarto mese di gravidanza gemellare, dopo esami diagnostici, la donna ha scoperto di non avere compatibilità genetica con i feti che porta in grembo: gli embrioni trasferiti in utero non erano i suoi.
Dichiara Filomena Gallo “La coppia ha avuto accesso alle tecniche di fecondazione assistita consentite in pieno vigore della legge 40/04. Quello che è accaduto presso l’Ospedale Sandro Pertini non c’entra nulla con i divieti cancellati dalla legge 40, ma fa emergere la mancanza di applicazione delle garanzie della legge 40 che all’ articolo 10 lettera d) prevede che le regioni effettuino controlli presso i centri di fecondazione medicalmente assistita per la verifica dei requisiti tecnico-scientifici e organizzativi delle strutture.”
Nella precedente legislatura grazie ai consiglieri Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita abbiamo sollevato con interrogazioni regionali i problemi che determinava la mancata applicazione della legge 40 art. 10 da parte della regione Lazio: il Lazio risultava essere l’unica regione d’Italia dove i centri nonostante le richieste degli stessi responsabili non erano stati autorizzati e non venivano effettuati controlli. Nonostante il cambio di governo regionale come si evince a 10 anni dall’entrata in vigore della legge 40/04 sul sito del registro nazionale PMA risulta che “La Regione Lazio non ha ancora emanato le autorizzazioni dei centri per l'applicazione di tecniche di PMA - legge 40/2004”. Quindi, controlli non effettuati. La Polverini non rispose all’interrogazione, Zingaretti dal canto suo ha iniziato un lento processo di verifica, ma pur cambiando i governi l’inerzia della P.A. non trova confini e va a danno dei cittadini.
Quello che è accaduto presso l’Ospedale Pertini è di una gravità assoluta, così anche ciò che è accaduto negli anni scorsi al S. Filippo Neri dove a causa di un incidente furono distrutti tutti gli embrioni: tutto ciò poteva essere evitato se la parte della legge 40 di competenza delle regioni e degli organismi tecnici fosse stata adeguata, ma così non è stato.
Occorre che gli amministratori e la politica prendano atto che equità nell’ accesso alle cure significa garanzie per i pazienti che devono vedere rispettati i lori diritti nella più completa tutela. In Italia i centri di fecondazione medicalmente assistita hanno alto livello di requisiti tecnico-scientifici e organizzativi e i centri che non rispondono a tali requisiti devono essere sostituiti da altri senza creare interruzione di servizi per i pazienti.
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