Biotestamento, Magi: registro rientra pienamente nelle funzioni del comune. PD non usi stesse argomentazioni di Alemanno nel 2009 già bocciate da A.N.C.I.

Biotestamento

Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere comunale radicale a Roma:

Chi parla di assenza di fondamento giuridico del registro cerca alibi per non discutere tema. Il pungolo lo esercitino gli iscritti al Partito Democratico per non perdere altro tempo.

Affermare come fanno alcuni esponenti del Partito Democratico di Roma, che l'istituzione del registro comunale dei testamenti biologici non abbia fondamento giuridico significa allinearsi alla posizione dell'amministrazione Alemanno, che nel 2009 diede parere contrario alla proposta di delibera depositata da Mina Welby, Beppino Englaro, Carlo Lizzani, Emma Bonino e Marco Pannella sostenendo proprio che essa vertesse "su una materia che può essere disciplinata unicamente da una legge ordinaria dello Stato".

Un'argomentazione strumentale, che all'epoca servì come pretesto per evitare il dibattito pubblico e in Consiglio comunale su una proposta che portava la firma di 8000 romani e che oggi rischia di rinviare ancora nella Capitale il riconoscimento del diritto dei cittadini a certificare la propria volontà sul fine di vita, come invece accade già in città importanti tra cui Torino, Milano e Venezia e in tanti altri comuni italiani da nord a sud.

La proposta di delibera, infatti, non vuole affatto disciplinare la materia del fine vita, né chiede al Comune di farlo, ma attraverso l'istituzione del registro dei testamenti biologici intende attestare l'autenticità delle dichiarazioni anticipate di trattamento dei cittadini. Si tratta, perciò, di fornire un servizio “dedicato” ai cittadini, nell'ambito delle competenze e delle funzioni amministrative già esercitate dal Comune,

La piena competenza dei Comuni sull’istituzione del Registro del Testamento biologico è stata chiarita anche dal parere fornito dall’A.N.C.I. alla circolare interministeriale del Governo Berlusconi che ha tentato di osteggiare i registri. L'A.N.C.I ha infatti affermato l'assoluta legittimità della pratica ad attribuire certezza di provenienza e data alle dichiarazioni rese dai cittadini, rientrando appunto nelle funzioni proprie del Comune.

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