L'8 Marzo della Presidente

Otto marzo 2014
Ho sempre considerato la donna come l’autentico capolavoro dell’universo: un esemplare umano più armonioso nelle forme, più intelligente, più sensibile, più laborioso, più resistente al dolore fisico ed alla fatica... Più, semplicemente: un miracolo della Natura...
Ma alcune di noi non meritano il privilegio di esser nate donne, come quella di cui oggi -8 marzo- ci parla Rai News.
«Latina 08 marzo 2014 - Fingeva di essere invalida al 100% e nel comune in cui abita usava stampelle e sedia a rotelle, ma in realtà, fuori dalla sua città, camminava e faceva shopping senza alcun ausilio, addirittura indossando tacchi a spillo. La falsa invalida, una 52enne, è stata scoperta dai carabinieri del Nas di Latina nel corso di controlli contro le truffe al servizio sanitario nazionale e persone che percepiscono indebitamente assegni di invalidità. La donna è stata denunciata dai carabinieri insieme a un pensionato, un medico chirurgo non iscritto all'albo, che aveva emesso a favore della falsa invalida delle relazioni medico legali per farle riconoscere l'assegno».
A causa di questi abusi, le ASL si son fatte più attente, e questo é bene, è auspicabile, ed è dovuto. Ma per colpa di questi ladri mentitori (e sappiamo che ce ne sono molti, affiancati da medici conniventi) i veri invalidi vengono ingiustamente puniti.
Veri invalidi: come me, per esempio.
Avevo comprato una carrozzina standard, ma la mia fisioterapista ha decretato che non andava bene per me: lei stessa mi ha messa in contatto con un'officina che ha progettato una carrozzina su misura. Lo specialista ortopedico dell'ospedale San Carlo ha approvato il progetto nell’ottobre del 2013, ma la ASL "Rm E" non si é fidata, ha chiesto la visita fiscale. Hanno sospettato che mentissi, visto che ho 89 anni e l'INPS mi ha riconosciuto l'invalidità totale 100% già da tempo.
Bene, lo credereste? Lo specialista fisiatra della ASL "RM E" é venuto a casa il 2 gennaio 2014, ha esaminato la documentazione sanitaria, ha rifiutato la mia proposta di farmi visitare o almeno vedere in piedi, e se ne é andato. Sono passati ormai quasi cinque mesi dalla richiesta, e il suddetto medico mi ha concesso soltanto una carrozzina standard, dichiarando che mi ha vista in piedi e posso camminare. Chi mente?
Oggi ho emesso un assegno per pagare di tasca mia alle officine ITOP la parte superiore della carrozzina che mi occorre: un sostegno rigido imbottito dello schienale ed un cuscino sagomato, che vengono definiti “unità posturale”. Dopo sessant'anni di lavoro, pagando imposte elevatissime, senza mai evadere neppure un centesimo, così mi ripaga lo Stato, che favorisce gli imbrogli e le menzogne dei suoi cittadini peggiori.
Ovviamente ho interpellato il mio avvocato preferito, ed il parere é stato: "Certo, possiamo pretendere la perizia di un terzo specialista ortopedico. Ma… quanto tempo richiederà ancora tutta la contesa?".
Ecco perché oggi ho staccato l'assegno. E così sia.
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