Pertusillo, Bolognetti: Per non rischiare la “Damnatio memorie”

Pertusillo

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Consigliere Associazione Coscioni

Quello che davvero dovrebbe far riflettere è che prima, durante e dopo la presunta rivelazione di segreto d’ufficio di cui sono accusato, non c’è stata una sola seria indagine sul conclamato decadimento della qualità delle acque invasate nella diga del Pertusillo.

Ieri, nel corso dell’interrogatorio ho provato a ricostruire i vari passaggi di una vicenda che continuo a definire surreale.

Era mio dovere diffondere analisi Arpab mai rese pubbliche ed era mio dovere diffondere le analisi che il 21 gennaio del 2010 ebbi a commissionare alla Biosan di Vasto.

Nel corso dell’udienza ho anche avuto la possibilità di ricordare i contenuti di un editoriale scritto dal dottor Nino Grasso il 14 gennaio del 2010.  Ho dovuto farlo per evitare che certi fatti vengano inghiottiti dall’oblio. Per ricordare il contesto nel quale viviamo e operiamo.

Non posso permettere che la damnatio memorie determini la definitiva rimozione di fatti che ben descrivono il grumo di potere partitocratico, che soffoca la terra che fu di Nitti e Giustino Fortunato.

Nel gennaio 2010, il dottor Grasso, allora editorialista della Nuova del Sud diretta da Mario Isoldi, ebbe a definire la mia denuncia sul decadimento della qualità delle acque un’azione “indegna ed esecrabile”.

Non basta, lo stesso Grasso ebbe a scrivere di una “irresponsabile campagna diffamatoria ai danni dell’acqua lucana e di una sorta di aggiotaggio a favore delle compagnie di acque minerali”.

Nel dare atto all’attuale direttore Mimmo Parrella di aver dato un taglio decisamente diverso al suo giornale, anche sulle questioni attinenti i veleni industriali e politici della Lucania fenix, torno a ribadire che quell’editoriale fu una delle tante cose indegne ed esecrabili di un sapiente linciaggio andato avanti per mesi.

Del dottor Grasso ad oggi non si registrano dichiarazioni rilasciate per commentare quello che pian piano è emerso grazie all’opera di disvelamento della verità che ritengo di aver compiuto.

Non una parola, per esempio, a commento di quanto scritto nel settembre del 2012 dal Ministro Balduzzi in risposta ad una interrogazione dei  Radicali: “Campioni prelevati dall’Arpab nel luglio del 2011 hanno mostrato alte quantità di idrocarburi totali (nel Pertusillo, ndr).

Da un lato l’Agenzia negava in risposte a mezzo stampa qualsiasi inquinamento e dall’altro, chiamata a rispondere dal Ministero, riferiva della presenza di “idrocarburi totali”.

Solo un tassello di una pessima farsa andata avanti per mesi tra atteggiamenti negazionisti e tuttapostisti.

Caro Grasso, di cose indegne ed esecrabili, dalla Val Basento a Tito Scalo, passando per il Vulture e la Valle del Sauro,  ne abbiamo viste tante in questi ultimi anni, tra queste certo non un’azione volta ad onorare il diritto dei cittadini a poter conoscere per deliberare.

Si dice: “il tempo è galantuomo” Spero che sia vero.

Intanto, voglio continuare a ricordare a me stesso quello che altri ben volentieri rimuoverebbero e che certo non inseriscono nei curriculum di regime.

Concludo affermando che la peggior forma di inquinamento presente in Basilicata è rappresentata dalle tante anime morte e dalle troppe coscienze in saldo. 

 

Approfondimenti

Bernardini: "Da Bolognetti solo opera di verità" (Gazzetta del Mezzogiorno, 30 gennaio 2014)

Intervento Bolognetti, 30 gennaio 2014 (Radio Radicale)

 

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