Processo Bolognetti: Bernardini a Maurizio Bolognetti, “Il potere ha i suoi senatori a vita…”

Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria nazionale di Radicali italiani:
Da segretaria nazionale di Radicali italiani e membro del Senato del Partito Radicale, ringrazio Maurizio Bolognetti che affronta domani l’ennesima udienza di un processo kafkiano, come egli stesso lo definisce.
Bolognetti è sotto accusa per aver tentato di contrastare quella “ragion di Stato” – in questo caso, “ragion di Regione” – in nome della quale si compiono le peggiori nefandezze a danno dei popoli ai quali viene negato il diritto alla conoscenza. Proprio su questo il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito ha convocato – con rilevanti e prestigiose presenze politiche e civili europee – un convegno a Bruxelles il 18 Febbraio.
È nel DNA radicale, che grazie anche a Maurizio Bolognetti si tramanda fecondamente, essere sottoposti a processo per la costante opera di verità portata alla luce a dispetto di un “regime” che per i suoi loschi affari di potere e di denaro non si fa scrupolo di avvelenare i pozzi ai quali si alimentano cittadini ignari, volutamente tenuti all’oscuro di traffici indicibili sulla salute e la vita stessa delle persone. E quando parlo di “regime” non penso solo al mondo della politica e ai suoi “nominati” nell’amministrazione pubblica. Mi riferisco anche a quei magistrati – spesso in palese conflitto di interesse che, nonostante l’obbligatorietà dell’azione penale che tanto orgogliosamente difendono, per anni fanno finta di non vedere (facendoli dilagare) i reati gravissimi che si compiono sotto i loro stessi occhi.
Domani, 29 gennaio 2014, è una giornata importante per i radicali. Personalmente farò di tutto per farmi arrestare allo stesso modo di tanti cittadini incolpevoli che finiscono in galera o sotto processo per consumo, coltivazione e possesso di marijuana. Sempre domani, la Camera dei deputati discute (dopo tre mesi e mezzo!) il messaggio al Parlamento del Presidente della Repubblica su carceri e giustizia illegali.
“Il potere ha i suoi senatori a vita – disse Marco Pannella nel corso della disobbedienza civile sulla marijuana il 27 agosto 1995 - noi abbiamo i nostri giovani condannati a morte, e con essi il diritto, la ragionevolezza, il paese. Noi siamo pronti ad andare in galera, ad essere condannati dal potere e dalla stessa gente ingannata; oggi o domani. Ma chi sia colpevole, se noi o loro, la loro stessa coscienza lo sa bene. E, per questo, non possono che essere ladri di verità, e antidemocratici feroci.”
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