Elezioni regionali Piemonte: sentenza Tar avvalora appieno tesi Radicali. Dopo Cassazione e Tar è legittima presenza in Consiglio di Sara Franchino della lista "Pensionati con Cota"?

Consiglio regionale Piemonte
A seguito della sentenza del TAR che pone una pietra tombale sopra la vergogna delle elezioni regionali del 2010, Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Con le motivazioni della storica sentenza del 10 gennaio scorso il TAR del Piemonte pone una pietra tombale sulla vergognosa vicenda di illegalità delle elezioni regionali del 2010. Se qualche cittadino o giornalista si prendesse la briga di andare a leggere i tanti comunicati e le tante iniziative radicali di questi lunghi anni scoprirebbe che le tesi che abbiamo sostenuto con ogni mezzo sono riportate con precisione nelle motivazioni della sentenza. 
Si ribadisce che la lista Pensionati per Cota 'ha influito in modo determinante sul risultato elettorale' e che ‘non può non trarsi la dovuta conseguenza che da tale illegittima ammissione viene invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale, complessivamente inteso che quindi va rinnovato’. E rispetto a chi dal centrodestra diceva che irregolarità vi erano anche nel fronte opposto si afferma che ‘l'assommarsi di liste illegittime, anche se collocate su fronti contrapposti, giammai attenua, ma al più aggrava l'effetto della corretta espressione del voto’. Noi non possiamo felicitarci di una sentenza così tardiva ma nel merito avevamo sostenuto queste tesi, affermando, più prosaicamente, che quando al tavolo da gioco si scopre che i bari sono più di uno a maggior ragione si interrompe il gioco e si ricomincia la partita.
Ora chiediamo al Presidente Cattaneo e a tutti i membri del Consiglio Regionale non solo di operare per la decadenza definitiva di Michele Giovine ma di porsi anche il problema politico e giuridico della presenza sui banchi del Consiglio di Sara Franchino (da sempre stretta collaboratrice di Giovine), rappresentante di quella "Lista Pensionati con Cota", che la sentenza della Cassazione di dicembre e quella del TAR di gennaio hanno appurato essere stata presentata in modo illegittimo.
 
E la Corte dei Conti non ha nulla da eccepire alle centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici (solo di finanziamento pubblico dei partiti, 50.000 euro ogni anno) che dal 2010 si sono riversati, a qualunque titolo (indennità, spese del gruppo) nelle casse del gruppo consiliare "Pensonati con Cota"? Questo, naturalmente, a prescindere dall'inchiesta della Procura della Repubblica sui rimborsi del consigliere Giovine (+ 42 suoi colleghi).
 
Torino, 16 gennaio 2014
 

 

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