Regione Piemonte/Radicali: fra atti indifferibili ed urgenti c’è decadenza di Giovine, a due mesi da sentenza Cassazione. Appello a Presidente Cattaneo

Cattaneo

Giulio Manfredi, membro della Direzione di Radicali Italiani, e Igor Boni, Presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:

C’è una cosa che il Consiglio Regionale può e deve fare subito, anzi avrebbe già dovuto fare da due mesi: dichiarare la decadenza del consigliere regionale Michele Giovine, a seguito della sentenza di Cassazione del 14 novembre 2013 che ha confermato la condanna a 2 anni e 8 mesi per aver falsificato le accettazioni di candidatura di 17 candidati della Lista “Pensionati con Cota” (fra cui quella di Sara Franchino, attuale consigliere regionale della Lista “Pensionati con Cota”).

L’avvio del procedimento di decadenza spetta alla Giunta delle Elezioni del Consiglio Regionale, ai sensi dell’art. 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte. Rocchino Muliere (PD) si è dimesso (improvvidamente) da Presidente della Giunta il 29 novembre scorso, ma restano in carica ben due vice-presidenti, Andrea Buquicchio (Italia dei Valori) e Pietro Francesco Toselli (Nuovo Centrodestra), a cui tocca di attivare la procedura di decadenza.

Abbiamo sempre riconosciuto al Presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, correttezza e rigore nello svolgimento delle sue funzioni. Ci appelliamo a lui affinché il Consiglio Regionale porti a compimento un provvedimento richiesto prima dal principio di legalità e poi dal principio di decenza, considerato che Giovine - sospeso dalla carica di consigliere tredici mesi fa, nel dicembre 2012 - ha percepito e forse percepisce tuttora metà dell’indennità di carica.

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