Lettera urgente al Presidente del Senato e alla Presidente della Camera

da Laura Arconti, presidente di Radicali italiani
A Sen.Pietro Grasso, Presidente del Senato della Repubblica
e dott. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati
Gentili Signori, chi scrive è a sua volta presidente, ma di un organismo infinitamente più modesto: il movimento “Radicali Italiani”, associazione costituente del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (PRNTT).
Tuttavia scrivo questa lettera aperta non nella mia veste ufficiale, bensì come privata cittadina, tutt’al più come militante -da poco meno di mezzo secolo- del Partito Radicale: allo stesso modo mi sono qualificata anche quando –pochi giorni fa- ho scritto al Ministro Guardasigilli Annamaria Cancellieri, ricevendone cortese ed ampia risposta.
Non intendo intrattenervi, signori Presidenti, sul tema delicato della violazione dei compiti prescritti da leggi e regolamenti, perché ben so che si tratta di una vostra incombenza quotidiana, che ha il rischio di “scivolate” sempre dietro l‘angolo. Entrambi avete a che fare con Assemblee tumultuose e disobbedienti fino all’ingovernabilità: e si capisce che, nel quotidiano difficile mantenimento della propria autorevolezza sulle intemperanze di certi scostumati parlamentari, sia possibile perder di vista le cose che contano veramente.
Signori Presidenti di Senato e Camera, l’otto ottobre scorso il Capo dello Stato ha inviato al Parlamento un Messaggio solenne -a norma dell’art. 87, secondo comma, della Costituzione- «ponendo con la massima determinazione e concretezza una questione scottante, da affrontare in tempi stretti» (testuale).
Il testo del Messaggio è pubblico, e non starò a ripeterne i punti salienti, tanto meno i riferimenti alla «sollecitazione pressante» da parte della Corte di Strasburgo per i diritti umani, che letteralmente obbliga lo Stato Italiano ai prescritti adempimenti o alla «inderogabile necessità di porre fine, senza indugio, a uno stato di cose che ci rende tutti corresponsabili delle violazioni contestate all'Italia dalla Corte di Strasburgo», o al fatto che il Presidente ritiene «necessario intervenire nell'immediato» (citazioni testuali).
Ciò che intendo sottolineare è che sono trascorsi quasi tre mesi, ed un silenzio cimiteriale è calato sul Messaggio del Presidente; le parole brucianti del Capo dello Stato sono passate sui giorni e sulle settimane parlamentari come l’acqua scorre su un vetro pulito, scivolando via nel silenzio più assoluto. Nel silenzio della maggioranza, delle opposizioni, di tutti, dai Capigruppo fino all’ultimo dei peones, quel documento è stato semplicemente ignorato, archiviato, cestinato, come fosse il volantino pubblicitario di un pizzaiolo. Anche da voi, signori Presidenti!
Ma voi, almeno, vi siete consultati, anche solo per telefono? Avete discusso se fosse o meno il caso di convocare d’urgenza la conferenza dei Capigruppo, magari anche solo per rovesciare loro addosso la responsabilità di ignorare il Messaggio formale alle Camere da parte della Prima Carica dello Stato? Oppure il sottaciuto disprezzo insito nella trascuratezza silenziosa è partito proprio da Voi, per condivisione?
Se è così, questa semplice cittadina si pone una domanda: si chiede se il silenzio e la noncuranza da parte della Seconda e della Terza Carica dello Stato verso il messaggio del Presidente non raffiguri un gesto di inspiegabile e grave insubordinazione.
Ora il Parlamento è chiuso per le vacanze di Natale, e quand’anche riconosceste un vostro errore non potreste rimediarvi fino alla riapertura dei lavori il 27 dicembre. Noi Radicali, e con noi una imponente raccolta di Associazioni, Gruppi, Periodici, direttori ed operatori penitenziari, sacerdoti e cappellani di carcere, famiglie di detenuti e semplici cittadini, non faremo vacanza il giorno di Natale, ma marceremo da San Pietro a Palazzo Chigi per chiedere ciò che il Capo dello Stato ha chiesto al Parlamento: amnistia e indulto come misure di immediata clemenza, e riforma strutturale del sistema Giustizia.
Perché i detenuti, anche quelli in custodia preventiva non ancora giudicati, di cui metà almeno risulterà alla fine innocente, e con loro gli operatori carcerari che ne condividono la difficile vita, non vanno in vacanza dalla loro quotidiana tortura, signori Presidenti di Senato e Camera!
Anche se il Parlamento è in vacanza voi, Presidente Grasso e Presidente Boldrini, avete una possibilità immediata di riaffermare la vostra autorevolezza e la vostra fedeltà alla Costituzione ed al Capo dello Stato. Se non vi basta l’animo per marciare con noi il giorno di Natale da Piazza Pia a Largo Chigi, almeno scrivete un messaggio pubblico al Comitato promotore della Marcia impegnandovi formalmente a convocare la Conferenza dei Capigruppo il 27 dicembre stesso, o a calendarizzare d’autorità il dibattito sul Messaggio del Presidente Napolitano alle Camere.
Signori Presidenti, vi affido questa proposta, con fiducia e speranza. Buon Natale!
Laura Arconti, cittadina europea e militante radicale
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