Regionali Basilicata, Bolognetti: "C'è un che di goebbelsiano in questi ultimi scampoli di campagna elettorale"

Maurizio Bolognetti

Se per la prima volta saremo presenti in Consiglio regionale onoreremo il nostro impegno e continueremo a lavorare e a batterci sul fronte del debito ecologico e del debito di giustizia, per affermare il Diritto alla vita e la vita del Diritto”.

Di Maurizio Bolognetti, capolista delle liste della Rosa nel Pugno

L’epifanico Epifani sbarca nella Lucania fenix e viene accolto da una bordata di fischi. Contemporaneamente, un manipolo di compagni radicali, capitanati dalla nostra candidata alla presidenza della regione Elisabetta Zamparutti, mette il “Re” in mutande e rivela quel così “fan tutti” che ha di certo falsato la campagna elettorale nella fase di formazione e presentazione delle liste.

Intanto, dal Tg1 a Sant’Oro, tutti si premurano di amplificare la voce di Grillo, mentre una coltre di silenzio sommerge la circostanziata denuncia radicale che prosegue ininterrotta dal 2000.

C’è un che di goebbelsiano nelle notizie e nelle immagini di Grillo amplificate da Sky e da tutti gli altri. Non mi stupisce, so bene e per esperienza fatta sul campo che il regime si sceglie anche gli oppositori. Ieri era Di Pietro, oggi il Sor Beppe, che rotea la sua clava innanzitutto sul suo movimento, distribuendo purghe e olio di ricino.

I Radicali di Marco Pannella, i Radicali della Rosa nel Pugno, innalzano in queste elezioni regionali il vessillo di sempre: quello della legalità e dello Stato di diritto.

Lo facciamo mentre una volta di più Marco Pannella, che della Lucania non felix è ormai cittadino onorario, continua il suo dialogo nonviolento con il “Cesare delle catacombe” per chiedere la “fuoriuscita dell'Italia dalla condizione di flagranza di uno Stato tecnicamente criminale sia per le condizioni di “tortura” nelle nostre carceri, sia per lo stato ormai agonizzante della nostra giustizia”.

Ho potuto verificare quanta stima e affetto nutrono i lucani per Marco. L’ho visto volantinare a Matera, mentre il traffico si bloccava e in tanti gli gridavano “grande” o “vai Marco”.

C’è qualcosa che noi rappresentiamo in questo paese e che viaggia nel dna degli “Italiani brava gente”, dei “Lucani brava gente”.

E forse è per questo che il regime antidemocratico che denunciamo da tempo reagisce con una pavloviana censura. In tanti, ne sono certo, si identificano con la storia Radicale e se scatterà questo riconoscimento, il riconoscersi in una storia comune, rappresentata da noi gente comune, allora nel nome della Rosa ecologista, laica, democratica, liberale, di credenti in altro che nel mero potere per il potere, questa regione la cambieremo davvero.

La cambieremo provando a dar corpo alle idee di Aldo Loris Rossi, la cambieremo provando a fare nel Palazzo quello che da lustri facciamo fuori.

Onoreremo il nostro impegno e continueremo a lavorare e a batterci sul fronte del debito ecologico e del debito di giustizia, per affermare il Diritto alla vita e la vita del Diritto. 

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