Basilicata in referendum: Sabato tavolo Radicali-Giovane Italia a Picerno. Sarà presente Rita Bernardini

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Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani, Direzione Radicali Italiani
Il tavolo referendario sabato 10 agosto farà tappa a Picerno.
A scendere in piazza al nostro fianco il coordinamento regionale lucano della Giovane Italia, che nei giorni scorsi ha espresso il suo sostegno ai quesiti referendari sulla giustizia giusta.
In piazza del Plebiscito a partire dalle ore 10.00 e con la presenza Rita Bernardini sarà possibile sottoscrivere con e grazie al consigliere Francesco Nicola Riviello(capogruppo Pdl al comune di Picerno) i 12 quesiti per nuovi diritti umani e la giustizia giusta. Dalla responsabilità civile dei magistrati all’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dalla separazione delle carriere alla legge sulle droghe, dall’abuso della custodia cautelare alla questione del divorzio breve. Dodici quesiti per “la giustizia giusta, la libertà, la democrazia, per nuovi diritti umani”.
Nel ricordare la nostra proposta referendaria, in parte fatta propria dagli amici della Giovane Italia, mi dico certo che con Francesco Riviello e gli altri riusciremo a convenire su un punto: l’Italia è uno Stato canaglia che viola da troppo tempo la sua propria legalità.
L’amministrazione della giustizia in questo nostro paese produce drammi e spezza vite. L’amministrazione della giustizia e il suo putrido percolato carcerario sono un insulto al paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria e che si dice sia stato la culla del diritto.
Ecco, nell’augurarmi che in tanti a Picerno decidano di sottoscrivere il pacchetto referendario spero quanto prima di poter discutere della necessità di un provvedimento di Amnistia che è nella situazione data Amnistia per la Repubblica, provvedimento indispensabile per interrompere la flagranza di reato in atto contro i diritti umani e la Costituzione.
Nell’Italia della non ragionevole durata dei processi, di una giustizia civile che definire lumaca è puro eufemismo, delle carceri luogo di tortura senza torturatori, dell’amnistia di fatto chiamata prescrizione, occorre avere il coraggio e la forza di proporre soluzioni apparentemente impopolari. Oggi, come ci ha ricordato di recente Marco Pannella, 15 milioni di famiglie, vittime e imputati, “patiscono per il malfunzionamento della giustizia”.
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