Elezioni in Cambogia: Perduca, Comunità internazionale garantisca correttezza spoglio, rischio disordini imminente. Si tuteli opposizione

Elezioni Cambogia

Dichiarazione di Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato del Partito Radicale:

"Abbiamo da poco saputo da Son Chhay, uno dei 29 parlamentari dell'opposizione cambogiana iscritto al Partito Radicale, che la coalizione minoritaria ha "vinto nelle province maggiori del paese inclusa Phnom Penh dove la coalizione [di minoranza] ha preso il 70% del voto". Secondo Chhay, "Hun Sen avrebbe fatto bloccare le vie circostanti il quartier generale del suo partito e il palazzo reale. Non è chiaro quale siano le loro intenzioni anche perché il voto dalle zone rurali arriverà solo nelle prossime ore".

Altre notizie della stampa locale riportano tafferugli ai seggi perché le liste degli elettori non conterrebbero decine di nomi di cittadini. Occorre quindi che gli osservatori internazionali siano presenti dappertutto e pronti ad agire nel caso in cui si dovessero profilare i soliti brogli che troppo spesso hanno caratterizzato le tornate elettorali nel paese col più longevo regime autoritario del sud-est asiatico.

Qualche giorno fa il sovrano cambogiano Norodom Sihamoni aveva graziato Sam Rainsy, il Marco Pannella dell'Indocina da anni iscritto al Partito Radicale e leader storico dell'opposizione, consentendogli di rientrare a Phnom Penh per le elezioni ma non di potervi partecipare. Sam Rainsy, costretto a vivere in esilio a Parigi con la mogglie Saumura Touilong, anch'ella iscritta al Partito Radicale, dal 2009 quando il regime lo aveva accusato di calunnia minacciando di togliergli l'immunità parlamentare, aveva da poco scritto a tutti i paesi donatori della Cambogia chiedendo di applicare il criterio della condizionalità negli aiuti perché certo che Hun Sen avrebbe preparato, ancora una volta, delle elezioni anti-democratiche. Dare soldi alla Cambogia solo se le regole e i diritti umani sono rispettati.

Europei e americani hanno quindi oggi un'occasione senza precedenti di poter, col rispetto dello Stato di Diritto, mandare a casa un regime autoritario corrotto e corruttore e consentire una stagione di riforme in Cambogia.

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