Giustizia: referendum radicale contro la casta dei Magistrati fuori ruolo

Dichiarazione dell'avv. Alessandro Gerardi, componente del Comitato promotore dei sei referendum radicali sulla "giustizia giusta"
I ruoli di capo ufficio legislativo e di capo di gabinetto del Ministero della Giustizia sono attualmente ricoperti da due magistrati che risultano collocati "fuori ruolo" da più di dieci anni. In questo modo è stata aggirata la legge approvata lo scorso anno con la quale è stato stabilito un rigoroso limite temporale (dieci anni) alla permanenza dei magistrati all'interno dei ministeri.
La delibera con la quale il CSM ha autorizzato il distacco dei due magistrati presso il Ministero della Giustizia rappresenta un precedente grave e pericoloso destinato ad aumentare l'impropria destinazione di magistrati a funzioni diverse da quelle giudiziarie ed il loro inopportuno inserimento nei gangli decisionali della politica. Da tempo noi radicali riteniamo che sia venuto il momento di avviare una profonda e seria riflessione sui “fuori ruolo” e sulle distorsioni di un sistema che produce equivoche contiguità tra politica e magistratura con gravissime conseguenze sull'indipendenza della magistratura stessa e sull'integrità delle prerogative della politica.
Per questo motivo tra i sei referendum promossi dai radicali sulla "Giustizia Giusta" vi è anche il quesito elaborato dalle Unioni Camere Penali Italiane con il quale si chiede ai cittadini italiani di abrogare tutte quelle disposizioni di legge che conferiscono ai magistrati il privilegio di essere distaccati nelle istituzioni politiche e amministrative dello Stato, nelle istituzioni del potere legislativo e nelle autorità amministrative indipendenti.
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