Aborto: El Salvador condannato dalla Corte Interamericana dei diritti umani

Dichiarazione di Filomena Gallo e Mirella Parachini, rispettivamente segretario e membro di direzione dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
"Beatriz ha 22 anni: vivrà perché potrà abortire. E' affetta da una malattia (il lupus eritematoso sistemico) che potrebbe ucciderla durante il parto. La Corte Interamericana dei diritti umani ha, poche ore fa, ordinato che l'aborto - precedentemente negato dai tribunali nazionali di El Salvador - sia eseguito prima del 7 giugno".
"Con questa decisione la Corte conferma l'orientamento già espresso lo scorso dicembre con una sentenza contro il Costa Rica su altra materia in cui eravamo intervenuti con l'Associazione Luca Coscioni e il Partito Radicale; la Corte in quell'occasione precisava che non vi è equivalenza a livello di tutela giuridica tra il diritto alla salute della donna e il diritto dell'embrione. Oggi nello stato di El Salvador dovranno essere rispettati i diritti di Beatriz all'integrità e alla salute".
"I paesi che non prevedono una legislazione sul diritto ad interrompere una gravidanza - dicono Filomena Gallo e Mirella Parachini, dell'Associazione Luca Coscioni - devono emanare leggi che tutelino la salute delle donne affinché scompaia la piaga dell' aborto clandestino e la vita di tante donne non sia messa in messa in pericolo come in questo caso."
"La Corte interamericana - concludono - ha fissato anche questa volta un principio importantissimo per la tutela della salute e il riconoscimento dei diritti umani."
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La storia di Beatriz, prima della decisione di oggi della corte interamericana: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/1097667/el-salvador-aborto-negato-alla-madre-malata.shtml
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