Pannella su Berlusconi, Epifani, Tortora. La missione a New York

Pannella 5 giorni

Quelli che seguono sono dispacci di agenzia di stampa che sintetizzano il contenuto della consueta, domenicale conversazione di Marco Pannella a “Radio Radicale”.

Diritti umani: Pannella, vado all’ONU per chiedere di parlare con la Cina
“Ho dovuto decidere all’improvviso di andare a New York e per questo, dopo aver sospeso lo sciopero della sete tre giorni fa, ho dovuto concedere ai medici che mi seguono, di ricominciare a nutrirmi quasi normalmente. Da oggi ho intenzione di dedicare il mio tempo prevalentemente al Partito Radicale e vado a New York, sperando di prendere un contatto all’ONU con la Cina, spero che vengano avvisati gli ambasciatori cinesi”. Lo ha detto nel corso della trasmissione settimanale in onda su “Radio Radicale”, Marco Pannella, che aveva iniziato l’ultima fase dello sciopero della fame il primo maggio scorso, nell’ambito del satyagraha per la legalità, la giustizia e le carceri.
“Vado a New York - spiegato Pannella - per provare ad aiutare la Cina, per la protesta di Pechino contro gli Uiguri, i tibetani e contro i Radicali, contro Rabia Kader e il Dalai Lama, entrambi iscritti al Partito Radicale che agli occhi della Cina ha la colpa di fare parlare all'Onu Uiguri e Tibetani, come già fece per i Ceceni. Vorrei spiegare alla Cina che, come per l' Europa vogliamo la federazione leggera, anche i tibetani e gli uiguri la vogliono per la Cina. Voglio dimostrare che da parte tibetana ed uigura non c'è il riflesso tipico di altri schiavi che, odiando i propri padroni, vogliono divenire loro padroni.
Vado lì per invitare la Cina a guardare e considerare cose recenti: mi riferisco alle dichiarazioni rese da Rabia Kader per gli Uiguri, e il Dalai Lama per i tibetani un mese fa a Bolzano quando ha detto di augurarsi che Pechino faccia come Roma con Bolzano e il Trentino, quindi autonomia e non indipendenza. Entrambi (Rabia Kader e il Dalai Lama)hanno dichiarato di voler lottare per la libertà e la democrazia innanzitutto degli Han ( la popolazione cinese storicamente al potere), cioè non vogliono l'indipendenza nazionale ma chiedono che cresca la democrazia per gli Han e anche per Uiguri e Tibetani".

Partito Democratico: finito il partito del loft, ho fatto sinceri auguri al socialista Epifani
“Ho telefonato a Guglielmo Epifani e gli ho detto che magari non sarà la “Rosa nel pugno”, ma il fatto che ora alla guida del Pd venga fuori un socialista e non un piccista o un democristiano di quelli alla Rosy Bindi o alla Dario Franceschini, mi ha portato a fargli sinceri auguri davvero”. Lo ha detto Marco Pannella nella conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Ho cercato ieri telefonicamente Epifani tramite batteria - racconta Pannella - lui stava festeggiando l'elezione a segretario e mi ha risposto. Gli ho detto ti faccio degli auguroni perché in realtà questo fatto di un socialista alla guida del Pd può divenire più importante, ma ti faccio gli auguroni anche perché ne hai bisogno visto l'ambiente. Quel Pd del loft, coi suoi ricatti, la sua polizia, non c'è più e quindi o finisce o si rinnova e si ispira di nuovo. Come ha detto Barca figlio (Fabrizio, ndr) spiegando una cosettina che sembra da nulla ma che invece è importante, che cioè ci sono tre anime nel partito: democristiana, socialista e liberale. Rivendicare questo è una piccola rivoluzione, se solo si pensa che il capo del Copasir, Massimo D'Alema, aveva ricordato non più di due mesi fa come i nemici storici del Pci non erano i Dc ma gli azionisti e la sinistra liberale”.

Vendola e Rodotà, nostalgici partitocrazia piccista
“Nichi Vendola e Stefano Rodotà sono entrambi nostalgici della partitocrazia a gestione piccista. Il Pd è figlio legittimo di quello, tant'è che poi hanno assorbito dentro la parte della Dc né degasperiana, né sturziana, subalterna alla partitocrazia attraverso il potere piccista e togliattiano. Finché c'è stato Giulio Andreotti la subalternità non c'era, poi quando non c'è stato più Andreotti invece c'è stata, per esempio con l'ottimo Benigno Zaccagnini e con la gestione suicida ed omicida della Dc con il rapimento di Aldo Moro che fu portato all'esito tragico per la linea della fermezza cadaverica da parte del Pci”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”.

Berlusconi, come fai a dire di essere come Tortora?
“Vorrei parlare con Silvio Berlusconi, credo nel dialogare, però non mi viene la possibilità. Vorrei parlare con Berlusconi e dirgli: Silvio, ma ti pare che tu puoi andare a sparare una cazzata che mamma Rosa non ti avrebbe perdonato? Come fai a dire “io sono come Tortora”? Tu scherzi? Guarda che se ti muovi così non sei come Tortora, ma come uno dei suoi denigratori, sei un po' un Gianni Melluso tutt'al più che Tortora, forse questo sarebbe eccessivo, ma come è eccessivo dire di essere come Tortora. Tortora si dimise da deputato europeo avvisando con me la Guardia di finanza che stava arrivando a Milano. Siccome il Parlamento Europeo non dava l'autorizzazione per quella vergogna, si dimise. Ti rendi conto Silvio? Che cosa avete in comune?”. Lo ha detto Marco Pannella nel corso della conversazione settimanale con “Radio Radicale”. “Vorrei ringraziare Francesca Scopelliti - ha aggiunto Pannella - che ha avuto l'occasione per ricordare l'Enzo Tortora presidente del Partito Radicale che era all'origine di un referendum (sulla responsabilità civile dei magistrati, ndr) clamorosamente vinto per aiutare i magistrati capaci ed onesti per colpire il tumore di una magistratura post napoleonica di civil law. Mentre c'è una figliola di Tortora, Silvia, per la quale Tortora appartiene al suo privato, il papà che le voleva tanto bene, per cui non esisteva il Tortora di tutti. A Silvia dico, ricordi cosa diceva papà? Enzo diceva: 'Ho studiato e sono diventato liberale, ho capito e sono radicale'. Tu hai studiato, cara Silvia, ma continui a non comprendere per nulla: togli a tuo padre, gli metti come fatto privato e secondario quello che ha portato milioni di elettori a votare per papà e per il referendum. E, siccome non hai capito, mutili papà”.

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