Procreazione assistita: la Corte di Strasburgo respinge il ricorso italiano sulla legge 40. Una vittoria laica

Il 28 agosto del 2012 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva dichiarato lesiva dei diritti umani la legge 40/2004, che vieta l'accesso alla fecondazione assistita per le coppie fertili, ma portatrici di malattie trasmissibili. Il governo italiano aveva presentato ricorso in difesa della Legge 40, ma l'11 febbraio 2013 la Corte lo ha respinto in via definitiva.
Nella sentenza si constatava che la legge 40 viola l'art 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo relativamente al rispetto della vita familiare e dichiara, sulla base di documenti e relazioni scientifiche, che tale legge non può coesistere con altre che consentono diagnosi prenatali e pre-impianto, confermando ciò che alcuni tribunali ordinari italiani avevano già rilevato.
L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca aveva presentato un intervento nel procedimento insieme alle associazioni di coppie infertili Amica Ciogna, Cerco un Bimbo e l'Altra Cicogna, a supporto dei ricorrenti Costa-Pavan, difesi dall'avvocato Nicolò Paoletti. L'intervento era stato sottoscritto da oltre sessanta parlamentari di diversi schieramenti politici e si era arricchito dell'istanza che l?associazione coscioni aveva inviato alla corte europea in collaborazione con 4 europarlamentari: Niccolò Rinaldi, Andrea Zanoni, Gianni Vattimo di Alde-Idv e Gabriele Albertini del Ppe-Pdl.
Ora la legge 40 dovrà essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell'Uomo, come previsto dalla sentenza della stessa Corte lo scorso 28 agosto, aprendo l'accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli. Il rigetto della difesa del Governo della legge 40 conferma l'orientamento delle Corti Internazionali che avevano già condannato l'Italia con decisione all'unanimità e della Corte inter americana dei diritti dell'uomo che lo scorso dicembre ha stabilito che l'accesso alla fecondazione assistita rientra tra i diritti umani meritevoli di tutela.
Dichiarazione degli avvocati Filomena Gallo e Nicolò Paoletti, rispettivamente Segretario dell'associazione Luca Coscioni, nonchè candidata nella lista Amnistia Giustizia e Libertà, e difensore della coppia Costa Pavan:
"E' una vittoria della cultura laica e un'affermazione dei diritti delle persone che vorrebbero avere un figlio. Con la bocciatura del ricorso del Governo da parte della Corte Edu, sede in cui l'Associazione Luca Coscioni è intervenuta con un amicus curiae insieme alle associazioni di pazienti e 60 parlamentari, la legge 40 dovrà essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell'Uomo, come previsto dalla sentenza della stessa Corte lo scorso 28 agosto, prevedendo l'accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli.Il rigetto della difesa del Governo della legge 40 conferma l'orientamento delle Corti Internazionali che avevano già condannato l'Italia con decisione all'unanimità e della Corte inter americana dei diritti dell'uomo che lo scorso dicembre ha stabilito che l'accesso alla fecondazione assistita rientra tra i diritti umani meritevoli di tutela.Attualmente solo le coppie infertili hanno accesso a trattamenti di Procreazione medicalmente assistita e possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell'embrione; oggi anche a tante coppie fertili sarà possibile accedere a queste tecniche e non trasmettere gravi malattie di cui esse sono portatrici. Oggi è stata eliminata una dolorosa discriminazione nell'accesso alle cure. Oggi ancor più il futuro Parlamento non potrà più ignorare i diritti di tante persone e cancellare la legge 40."
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