Regionali. Consegnate firme per il Lazio. In Lombardia firme non sufficienti ma faremo ricorso

Regionali Lazio.
È stato consegnato in Corte di Appello a Roma il listino regionale della LIsta "Amnistia Giustizia e Liberta" che vede come capolista e candidato presidente della Regione Lazio il consigliere regionale uscente dei Radicali Giuseppe Rossodivita. In lista anche l'altro consigliere regionale del Lazio Uscente Rocco Berardo. Sono state presentate le firme anche per tutte le liste provinciali tranne Rieti.
Regionali Lombardia.
Nonostante abbia presentato in Corte d'Appello a Milano la lista Amnistia, giustizia e libertà e la candidatura alla presidenza di Marco Cappato il Partito radicale non ha raccolto il numero sufficiente di firme per correre alle elezioni regionali.
Lo hanno spiegato alcuni esponenti radicali presenti a Palazzo di giustizia, che si preparano a fare ricorso per chiedere l'ammissione della lista. 'Presenteremo una domanda di ammissione - ha spiegato il radicale Lorenzo Lipparini - contestando la legge regionale che ha esentato dalla raccolta firme le forze politiche come Centro popolare lombardo o Fratelli d'Italia che hanno creato all'ultimo momento nuovi gruppi consiliari.
Marco Cappato: «L'associazione a delinquere dei partiti in Lombardia ha ottenuto un risultato per loro importante: l'eliminazione dalla competizione elettorale regionale dell'unica lista elettorale -la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà"- che ha posto come obiettivo prioritario quello di interrompere le condizioni di criminalità delle istituzioni lombarde e nazionali, e che sarà presente solo alla comperizione per il Senato.
Nella nostra Lista regionale erano candidati i militanti radicali che avevano condotto l'unica lotta politica e giudiziaria di alternativa al sistema di potere Formigoni-Penati-Compagnia delle Opere-Cooperative, avendo scoperto e denunciato la truffa Firmigoni e avendo ottenuto le dimissioni di due dei Consiglieri regionali (uno del Pd e uno del Pdl) eletti ancorché incandidabili.
L'eliminazione della nostra Lista è stata ottenuta prima attraverso l'illegale modifica della legge elettorale approvata all'unanimità a poche settimane dal voto contro le indicazioni del Consiglio d'Europa, successivamente grazie al consueto sabotaggio della possibilità di raccolta firme. Politicamente, il rifiuto dell'apparentamento da parte del candidato Ambrosoli -in sintonia con il PD di Bersani e Zingaretti a Roma- ha suggellato definitivamente l'impossibilità della nostra presenza elettorale.
Qualcuno penserà di essersi così tolto di mezzo i Radicali in Lombardia. Sapremo dimostrare quanto si sbaglia».
Da flash di agenzia letti a Radio Radicale.
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