Napolitano. Gerardi e Testa: il Colle ha esercitato impropri poteri di indirizzo politico

Dichiarazione dei dirigenti radicali Alessandro Gerardi e Irene Testa, rispettivamente Consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni e membro della Direzione di Radicali italiani
Le accuse mosse da Berlusconi a Giorgio Napolitano suonano ormai tardive e strumentali. Del resto già prima dell’incarico conferito al Governo Monti il Presidente della Repubblica aveva di fatto perso la caratteristica di “potere neutro” posto “al di sopra delle parti”, ed aveva deciso di entrare nel gioco politico svolgendo una funzione attiva nella determinazione e nella attuazione dell’indirizzo pubblico. Non ci risulta che negli anni passati Berlusconi abbia mai assunto iniziative ufficiali e concrete di fronte ad un Presidente della Repubblica che ampliava le sue funzioni e moltiplicava i suoi messaggi politici al popolo a reti unificate, erigendosi sostanzialmente a “reggitore dello Stato” ed esercitando poteri di iniziativa, di impulso e di persuasione che non gli competevano.
Come più volte ricordato dai soli radicali, e in particolare da Marco Pannella, questa espansione dei poteri presidenziali si è posta spesso al di fuori dei limiti stabiliti dalla Costituzione, con il conseguente stravolgimento dei rapporti tra il Quirinale e gli altri organi costituzionali (Parlamento e Governo). A prescindere quindi dalle commissioni di inchiesta, peraltro sempre minacciate a seconda del momento politico e delle convenienze di parte e poi mai istituite, ci auguriamo che il prossimo Presidente della Repubblica torni ad esercitare la funzione di Supremo Garante della legalità costituzionale che i nostri Costituenti hanno voluto assegnare al suo altissimo ufficio
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