Ilva: Radicali votano contro decreto, aggrava crisi di legalità

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, ha così motivato il voto contrario dei deputati radicali sulla legge di conversione del cosiddetto decreto “Salva ILVA”:
“E’ un provvedimento che aggrava la crisi di legalità in cui è immerso il nostro Paese.
E’ insostenibile da un punto costituzione perché d’ora in poi, e non solo per Taranto, basterà che un Governo pronunci le parole magiche “stabilimento di interesse strategico nazionale” perché svaniscano gli effetti di ogni provvedimenti di sequestro disposto dall’autorità giudiziaria. E’ insostenibile da un punto di vista ambientale – ha continuato la deputata radicale – per le numerose criticità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, a partire dal mancato rigoroso recepimento delle prescrizioni della magistratura. Infine non è sostenibile da un punto di vista economico – ha detto la Zamparutti – poiché la società ILVA spa ha debiti finanziari per 2,9 miliardi, cioè 1,2 volte il suo patrimonio e quindi, in un contesto europeo di minor domanda di acciaio, privo delle risorse necessarie a far fronte, nei prossimi tre anni, ai costi di attuazione dell’AIA stimati in 3,5. Ma questo dibattito è stato censurato dal Governo e dal Parlamento.”
Elisabetta Zamparutti ha concluso:
“A questo atto eversivo, che ha potuto contare sulla complicità del Presidente della Repubblica, come radicali non vogliamo collaborare.”
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