Elezioni, Staderini scrive a Monti: senza intervento su autenticatori raccolta firme impedisce accesso a elezioni

In vista del Consiglio dei ministri previsto per oggi pomeriggio anche per l'esame del decreto-legge recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche nell'anno 2013, il segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, ha scritto al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’interno e al Ministro della giustizia, per sollevare l’attenzione sul rischio di illegalità, legato in particolare alle procedure che regolano l’accesso alle elezioni. Se, infatti, l’accelerazione della data del voto rende già di per sé “proibitiva la raccolta firme per tutte quelle liste che, non godendo dell’esenzione di legge, sono costrette ad una raccolta in poche settimane – rispetto ai 180 giorni previsti dalla legge -, in pieno inverno, in concomitanza con le feste natalizie e senza che i cittadini siano stati informati dalla Rai o da altri sulla fase di presentazione delle liste e la necessità delle loro sottoscrizioni”, l’autentica delle firme raccolte è impresa quasi impossibile per quelle forze che non dispongono di consiglieri comunali e provinciali presenti in tutto il Paese.
“Ad oggi, infatti, le istituzioni non hanno garantito alcun servizio pubblico di autenticazione delle sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste di candidati”, l’unico servizio assicurato dallo Stato, spiega il segretario di Radicali Italiani, è quello di rendere possibile l’autenticazione delle firme all’interno degli uffici comunali, in orari limitati e ad esclusione del sabato e della domenica”.
“Né i Comuni né tantomeno le Provincie organizzano un servizio di autenticazione all’esterno”, mentre è noto che la raccolta firme “è efficace solo se i banchetti sono posti nelle principali piazze delle nostre città e in particolare nei giorni festivi”. Né risulta ci sia da parte degli uffici competenti un’organizzazione per rendere disponibili “gli altri soggetti individuati dalla legge come autenticatori, ovvero i notai, i giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle Corti di appello, dei tribunali e delle preture, i segretari delle procure della Repubblica”.
In sostanza, riassume Staderini, “lo Stato italiano pone un onere per la presentazione ma non fornisce gli strumenti affinché questo onere possa essere adempiuto”. È evidente che in assenza di interventi straordinari che ripristinino la legalità, l’onere della raccolta firme, qualunque sia il loro numero, risulterà uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni nelle consapevolezza delle istituzioni deputate a garantire la regolarità del procedimento elettorale”, conclude il segretario di Radicali Italiani.
Al Presidente del Consiglio
Al Ministro dell’Interno
Al Ministro della Giustizia
pc Al Presidente della Repubblica
Signor Presidente,
Signori Ministri
Anche in vista della odierna riunione del Consiglio dei Ministri, tengo a segnalare alla Vostra attenzione la situazione di disordine e di gravi ritardi che già si manifestano a proposito delle operazioni legate alle imminenti elezioni politiche e regionali, tali da compromettere alla radice la legalità del loro svolgimento.
Fermo restando quanto accaduto in materia di sistema elettorale, con l’assoluta incertezza sino a pochi giorni fa del sistema di voto per il rinnovo del Parlamento e la sua modifica avvenuta di recente per quanto riguarda le Regioni Lombardia e Lazio, sono a rappresentarvi in questa sede la situazione relativa agli adempimenti necessari sulla raccolta delle sottoscrizioni per la presentazione delle candidature.
L’accelerazione della data per il voto relativo alle elezioni politiche e regionali renderebbe di già proibitiva la raccolta firme per tutte quelle liste che, non godendo dell’esenzione di legge, sono costrette ad una raccolta in poche settimane –rispetto ai 180 giorni previsti dalla legge-, in pieno inverno, in concomitanza con le feste natalizie e senza che i cittadini siano stati informati dalla Rai o da altri sulla fase di presentazione delle liste e la necessità delle loro sottoscrizioni.
Sino a pochi giorni fa, peraltro, erano assenti anche le indicazioni puntuali sulla modulistica.
Vi sottopongo, in particolare, una situazione di assoluta gravità rispetto all’onere che la legge pone di autenticazione delle firme degli elettori.
Ad oggi, infatti, le istituzioni non hanno garantito alcun servizio pubblico di autenticazione delle sottoscrizioni necessarie per la presentazione delle liste di candidati.
Ciò rende praticamente impossibile la raccolta firme a quelle forze politiche che non dispongono di consiglieri comunali e provinciali presenti in tutto il Paese.
Come noto, l’unico servizio assicurato dallo Stato è quello di rendere possibile l’autenticazione delle firme all’interno degli uffici comunali, in orari limitati e ad esclusione del sabato e della domenica.
Come noto, sia per la presentazione delle liste elettorali che per le iniziative referendarie e popolari, la raccolta firme è efficace solo se i banchetti sono posti nelle principali piazze delle nostre città e in particolare nei giorni festivi.
Nè i Comuni né tantomeno le Provincie organizzano un servizio di autenticazione all’esterno, consentendo e incentivando i funzionari delegati dal sindaco o dal presidente all’autentica delle sottoscrizioni.
Parimenti per quanto riguarda gli altri soggetti individuati dalla legge come autenticatori, ovvero i notai, i giudici di pace, i cancellieri e i collaboratori delle cancellerie delle Corti di appello, dei tribunali e delle preture, i segretari delle procure della Repubblica.
Per quanto mi risulta, non esiste alcuna organizzazione in tal senso da parte degli Uffici competenti, ivi compresi il Ministero dell’interno, il Ministero della giustizia e i Tribunali, impedendo di fatto la raccolta legale delle firme, che si configura come atto del procedimento elettorale, necessario e necessitato.
Dunque, chi volesse raccogliere le firme per presentare liste elettorali non ha –ad oggi- alcuna possibilità di reperire con certezza autenticatori disponibili alla raccolta delle firme nelle piazze italiane e nei giorni festivi.
In pratica, lo Stato italiano pone un onere per la presentazione ma non fornisce gli strumenti affinché questo onere possa essere adempiuto.
È questa la realtà italiana che vi sottopongo e rispetto alla quale vi chiedo di assumere decisioni, sia con riferimento alle competenze di ciascun Ministero che rispetto alle decisioni che assumerete in Consiglio dei Ministri.
In passato, proponemmo inutilmente la creazione di un Albo degli autenticatori, a cui le liste elettorali che intendono presentarsi alle competizioni elettorali possano attingere, così da permettere l’espletamento dell’onere della sottoscrizione, in armonia con la ratio dell’intera legislazione elettorale. In tale Albo dovrebbero essere registrati tutti coloro che, appartenenti all’amministrazione statale, comunale o provinciale, sono dalle istituzioni messi a disposizione per garantire il servizio pubblico di autenticazione nelle piazze, anche al fine di evitare che si determini una ulteriore disparità di trattamento a favore dei soggetti politici che hanno loro referenti esclusivi.
È evidente che in assenza di interventi straordinari che ripristino la legalità, l’onere della raccolta firme, qualunque sia il loro numero, risulterà uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni nelle consapevolezza delle istituzioni deputate a garantire la regolarità del procedimento elettorale
Con osservanza
Mario Staderini
Segretario Radicali italiani
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