Basilicata - Flovilla(UDC) e Benedetto(IDV) rinnovano l’iscrizione al PRNTT

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani:
Cosa unisce storie diverse come quella di Antonio Flovilla, vice segretario regionale dell’Udc, Nicola Benedetto, vice presidente del Consiglio Regionale della Basilicata e esponente dell’IDV, e Antonio Mastroianni, assistente di Polizia penitenziaria e vice segretario della UGL PA? Di certo ad unirli, ad unirci, la comune decisione di sostenere e dare forza, attraverso l’iscrizione e non solo, al Partito Radicale. Nicola Benedetto solo qualche mese fa ha rappresentato la Regione Basilicata alla “II marcia per la Giustizia, l’Amnistia e la libertà”; Antonio Flovilla è stato tra coloro che hanno sottoscritto l’appello a sostegno di quella marcia. Antonio Mastroianni in più occasioni ha dichiarato il suo sostegno all’iniziativa finalizzata ad ottenere un provvedimento di amnistia e indulto, di “Amnistia per la Repubblica”. A chi ha scelto di nuovo o per la prima volta di essere “azionista” di questo straordinario strumento di lotta e iniziativa politica rivolgo il mio grazie. Sono certo che noi tutti troviamo comune ispirazione in quanto è scolpito nel preambolo allo Statuto del PRNTT: “Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito proclama il diritto e la legge, diritto e legge anche politici del Partito Radicale, proclama nel loro rispetto la fonte insuperabile di legittimità delle istituzioni, proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge. Richiama se stesso, ed ogni persona che voglia sperare nella vita e nella pace, nella giustizia e nella libertà, allo stretto rispetto, all'attiva difesa di due leggi fondamentali quali: La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo (auspicando che l'intitolazione venga mutata in "Diritti della Persona") e la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo nonché delle Costituzioni degli Stati che rispettino i principi contenuti nelle due carte; al rifiuto dell'obbedienza e del riconoscimento di legittimità, invece, per chiunque le violi, chiunque non le applichi, chiunque le riduca a verbose dichiarazioni meramente ordinatorie, cioè a non-leggi. Dichiara di conferire all'imperativo del "non uccidere" valore di legge storicamente assoluta, senza eccezioni, nemmeno quella della legittima difesa”.
A me stesso e a tutti ricordo una volta di più quanto scrivevamo nel 1993:
Ci si iscrive per adottare politicamente, a distanza, cittadini di paesi in cui la libertà è soffocata, la povertà è soffocante, l’intolleranza e l’avversione civile insidiano la socievolezza e la dolcezza del vivere;
Ci si iscrive perché gli stati del mondo siano liberati dalla pena di uccidere in nome della legge e dei popoli;
Ci si iscrive perché si ha paura e si vuole avere fiducia. Perché si vede la minaccia e la promessa dei tempi;
Il partito radicale è un partito che non è partito, a confronto di partiti che sono di volta in volta chiesa, stato, famiglia, nicchia. Setta, e hanno usurpato la nobiltà possibile di una politica volta a perseguire l’intelligenza delle cose.
Negli atti del 36° congresso del Partito Radicale è scritto: “Alla realtà transnazionale del partito è necessario che corrisponda quella transpartitica;l’appello che si rivolge ai democratici – i quali, è naturale, per l’ambito nazionale si scelgono strumenti e sedi diverse di azione politica – è di essere “anche” radicali, non “solo” radicali”. Il PR in effetti è un Partito non concorrente di nessun altro, soprattutto rispetto a partiti nazionali. I suoi obiettivi sono assolutamente diversi: è un partito di ideali, di progetti e di battaglie, non un partito elettorale e di potere. E’ insomma una libera associazione di persone che intende perseguire obiettivi di diritti umani e di democrazia oltre le frontiere, oltre i partiti, oltre i confini della politica tradizionale…”
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