Elezioni, Bonino: Non dobbiamo prestarci a questo gioco di bari, dopo 35 anni non scontata la mia candidatura

Emma Bonino, viso

"Oggi in una conferenza dei capigruppo si prenderà atto che all'11 dicembre, le regole del gioco sono quelle della legge Porcellum e sarà espulsa dal calendario la proposta di riformarla. Oggi, 11 dicembre, i cittadini italiani sanno che le regole del gioco sono quelle. Sanno quindi anche che quelle regole non sono state rispettate. Tutta la parte pre-elettorale, la parte delle tribune in tv, quella sui moduli, quella di presentazione delle liste, sulle firme, sembra sparita. Nessuno se ne occupa".

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Lo ha detto Emma Bonino, nella consueta intervista del lunedì a Radio Radicale:

"È bene si sappia che chi non ha un gruppo parlamentare autonomo deve raccogliere in poche settimane 160 mila firme autenticate, senza avere a disposizione neanche gli autenticatori. Questo evidentemente è impossibile, queste regole del gioco sono fatte secondo il principio chi c'è c'è e chi non c'è - Firmigoni docet - le presenta per modo di dire, come accadde alla lista Pdl della Regione Lazio. Ad aggravare la situazione di illegalità del nostro Paese -già presente in altri campi come quello della giustizia e del carcere- si aggiunge questo peso di ulteriore illegalità.
Noi radicali dovremmo in tre settimane, raccogliere legalmente 160 mila firme, divise per regioni e per collegi, per concorrere a queste elezioni. Credo che questa sia una situazione che debba far riflettere non solo noi, ma anche i cittadini italiani chiamati, in queste condizioni, ad un esercizio non realmente democratico. Per questo penso che non dobbiamo scontatamente rispondere 'rieccoci qua', come se la mancanza di legalità fosse un problema solo nostro. Trovo scontato, ripetitivo e fuori contesto la semplice ripresentazione della Lista Bonino-Pannella. Non è così, non credo che dobbiamo prestarci a questo evidente gioco di bari."

Ha aggiunto la senatrice: "Faccio una considerazione più generale sulla presenza dei Radicali alle elezioni. Anche i cittadini si sono abituati a darci per scontati, perchè sembra che viviamo d'aria, siamo una strana stirpe che c'è comunque, e garantisce comunque una voce di legalità. Vedo il rischio, insomma, dell'ennesima riproposizione di un'offerta, quella Radicale, sulla quale non so neppure se ci sia una domanda. Se una domanda c'è, chiedo che si espliciti, che si faccia viva. Ad oggi, con tutte le nostre battaglie, e anche con i nostri risultati, continuiamo ad essere 1200 iscritti in tutta Italia. Dopo 35 anni non ritengo indispensabile rimanere nelle istituzioni, personalmente posso inventarmi anche altro. Mentre tra gli stessi radicali mi sembra emersa una nuova classe dirigente che va valorizzata" ha detto la senatrice radicale. 

La Bonino ha quindi proseguito parlando del governo Monti: "Certamente si poteva fare di più, certamente si poteva fare meglio, ma fa un po' sorridere sentirlo dire. Perché non l'ha fatto il precedente governo, questo di più e questo meglio?".
Quanto all'attuale premier ha espresso le proprie perplessità sull'eventualità di una sua candidatura alle prossime elezioni politiche: “Mi sembra invece si stia verificando un ritorno in campo, e in grande stile, di una partitocrazia che, messa da parte per un anno, è tornata più famelica di prima". Sulle scelte di Berlusconi ha chiosato: "Mi disturba questo coro di dileggio nazionale e internazionale. Gli italiani decidano, se lo votano o no, non mi pare che il problema si possa porre in altri termini".

Da flash d'agenzia letti a Radio Radicale.

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Ascolta l'audio della conversazione con Emma Bonino (Radio Radicale)  



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