Finalmente Radicali in tv sulla legalizzazione della cannabis, ma non in Italia.... sulla CNN!

CNN Special

Oggi è andato in onda un lungo servizio televisivo sulla coltivazione della cannabis in Italia, che ha illustrato i danni delle politiche proibizioniste attraverso la voce di cittadini che, pur vivendo nella legalità, sono stati perseguiti penalmente per aver coltivato anche solo una piantina di marijuana. Il servizio ha inoltre dato conto della proposta radicale per la legalizzazione della cannabis con un'intervista alla deputata radicale Rita Bernardini che da mesi sta conducendo una disobbedienza civile coltivando sul proprio terrazzo alcune piante di marijuana, per chiedere la depenalizzazione della coltivazione domestica e l'accesso per i malati alla cannabis terapeutica.

Ad affrontare questo tema non è stato però il servizio pubblico radiotelevisivo, né un'altra rete italiana. A intervistare le deputata radicale accanto alle sue piantine di marijuana è stata invece la CNN.

Rita Bernardini alla CNN"Il fatto che l'informazione italiana continui a tacere su questo problema dai costi sociali, economici e giudiziari enormi, tanto da attirare l'attenzione della più importante televisione statunitense, la dice lunga sullo stato comatoso della nostra democrazia", ha dichiarato Rita Bernardini. "Nel frattempo la criminalità organizzata ringrazia e continua indisturbata a trarre guadagni formidabili dalla vendita di sostanze di cui non si conosce l'origine né la composizione, e che dunque possono rivelarsi ben più dannose di una piantina di marijuana tenuta a casa propria, spesso per uso terapeutico. Attendo tv italiane e forze dell'ordine: sono in flagranza di reato, immunità e indifferenza ai problemi che pongo non reggono", ha concluso la deputata radicale.

Guarda il servizio video sul sito della CNN »

Il video pubblicato da RadioRadicale.



SEGUICI
SU
FACEBOOK

Nota sui commenti: i commenti lasciati dagli utenti del sito non vengono ne' censurati ne' verificati in base al contenuto. I commenti con link non vengono pubblicati. Per i commenti si utilizza la piattaforma Diqsus che memorizza sui suoi server tutti i dati degli utenti, compreso l'indirizzo IP in caso di eventuali segnalazioni per abusi o violazioni di legge. Tutti possono lasciare commenti, quindi non c'e' alcuna verifica sull'appartenenza degli utenti al partito o al movimento Radicale.