Biotestamento. Cappato: Sacconi e Calabrò giocano con le parole e i malati. Dal referendum a Roma verrà indicazione nazionale

Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni.
Partendo dalla morte del Cardinale Martini, l'ex Ministro Sacconi e il Relatore della Legge Contro il Testamento Biologico, Calabrò, si sono lanciati nelle solite disquisizioni terminologiche finalizzate a confondere la gente. L'obiettivo di questi Azzeccagarbugli della "Vita" è quello di difendere una legge che nega proprio la possibilità per ciascuno di disporre in materia di nutrizione e idratazione artificiale.
Per distinguere il caso di Martini (del quale loro si ritengono in diritto di parlare, mentre se ne parlano i Radicali "strumentalizzano") dai casi Englaro, Welby e Nuvoli, sono costretti a nascondere l'elemento davvero rilevante, cioè la libertà di scelta di non essere sottoposti a un trattamento sanitario. Introducendo distinzioni fumose tra cure e trattamenti vitali, tra malati terminali e disabili, tra pazienti con aspettative di vita lunga e breve, usano le definizioni da loro stessi create per determinare le categorie di persone alle quali sequestrare la libertà di scelta. Giocano con le parole, e così facendo giocano con i malati, per provare a riproporre in Parlamento le stesse proposte proibizioniste sulle quali si erano arenati mesi fa.
L'Associazione Luca Coscioni rinnova il sostengo alla raccolta firme in corso a Roma sulla proposta referendaria per l'istituzione del Registro comunale del Testamento biologico, inclusa negli 8 referendum di Romasìmuove. Se riusciremo a raccogliere le firme, dal referendum romano arriverà un'indicazione politica di valenza nazionale affinché sia approvata una buona legge, volta a regolare il testamento biologico invece che impedirlo come vorrebbe Calabrò.
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