Pena di morte: missione di Nessuno tocchi Caino in Zimbabwe

Parte oggi una missione di Nessuno tocchi Caino nello Zimbabwe volta a ottenere una moratoria legale o l’abolizione della pena di morte sul piano interno e il sostegno del paese africano alla prossima Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali.
La delegazione che compie la missione è composta dal Segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia e dai parlamentari Radicali Marco Perduca ed Elisabetta Zamparutti e si svolge grazie a un contributo del Ministero degli Affari Esteri italiano.
Secondo il Rapporto 2012 di Nessuno tocchi Caino, lo Zimbabwe per il nono anno consecutivo non ha compiuto esecuzioni e l’attuale Primo Ministro Morgan Tsvangirai, già leader del partito che è stato all’opposizione di Mugabe, il Movimento per il Cambiamento Democratico, ha sempre espresso disapprovazione nei confronti delle impiccagioni.
La missione avviene in una fase di revisione della Costituzione del Paese che ancora prevede la pena di morte e intende dare seguito a quanto dichiarato dal Presidente del Parlamento, Lovemore Moyo, nel corso della conferenza inter-africana organizzata nell’ottobre 2011 da Nessuno tocchi Caino in partnership con il Governo del Ruanda a Kigali, quando ebbe ad esprimere il suo pieno sostegno all’abolizione e la necessità di far leva su tutti i meccanismi interni per raggiungere questo obiettivo.
Sul piano multilaterale, nel 2010 lo Zimbabwe ha votato contro la Risoluzione pro moratoria dell’Assemblea Generale e la missione intende ottenere un voto a favore o almeno l’astensione in vista del nuovo voto al Palazzo di Vetro, previsto per il prossimo autunno.
La delegazione radicale incontrerà tra gli altri il Premier Morgan Tsvangirai e il Ministro per gli Affari Costituzionali Eric Matinenga e terrà una serie di audizioni parlamentari.
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