Ricerca, Ass. Coscioni: 45 anni fa nasceva Luca Coscioni

Luca Coscioni

Oggi Luca Coscioni avrebbe compiuto 45. Sei anni fa, però, la Sla lo ha sottratto alla sua battaglia di vita, che lui stesso così ha così descritto: “La battaglia Radicale, alla quale sto dando spirito e corpo, è quella per le libertà, e in particolare quella di ricerca scientifica”.

Oggi l’Associazione Luca Coscioni continua a condurre le sue battaglie, cercando di coinvolgere, dal corpo dei malati al cuore della politica, persone che possano essere unite nell'obiettivo di dare libertà alla ricerca scientifica e alle scelte individuali della persona sul proprio corpo. 

Sulla libertà di ricerca scientifica proprio in questi giorni è stata presentata a prima firma del professor Giulio Cossu, co-Presidente dell'Associazione Luca Coscioni, e già sottoscritta da decine di premi Nobel, e da numerosi scienziati tra cui Margherita Hack,  una petizione al Parlamento Europeo per la libertà di ricerca sulle cellule staminali embrionali: proprio perché non si precluda nessuna strada alla scienza e si possa restituire il massimo della speranza a quei malati che oggi sono condannati da malattie incurabili.

Josè Saramago dedicò a Luca parole che ancora oggi suggellano quell'impegno e quell'incontro: "Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno - scrisse il premio Nobel -, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza. Grazie, per questo".

Luca Coscioni, vive ancora oggi, perché vive sono le sua lotte, il suo coraggio, le sue parole: 

“C'era un tempo per i miracoli della fede. C'è un tempo per i miracoli della Scienza. Un giorno, il mio medico potrà, lo spero, dirmi: Prova ad alzarti, perché forse cammini. Ma, non ho molto tempo, non abbiamo molto tempo. E, tra una lacrima ed un sorriso, le nostre dure esistenze non hanno certo bisogno degli anatemi dei fondamentalisti religiosi, ma del silenzio della libertà, che è democrazia. Le nostre esistenze hanno bisogno di una cura, di una cura per corpi e spiriti. Le nostre esistenze hanno bisogno di libertà per la ricerca scientifica. Ma, non possono aspettare. Non possono aspettare le scuse di uno dei prossimi Papi”.


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