Bolognetti: Occorre chiarire il contenuto delle comunicazioni intercorse a maggio tra il Comune di Viggiano e l'Eni

Di Maurizio Bolognetti, Direzione Radicali Italiani e Segretario di Radicali Lucani:
Trasparenza, trasparenza e ancora trasparenza: è questa l’unica cura alla malattia che da tempo ha contagiato le nostre istituzioni. E’ questa l’unica cura capace di fugare sospetti, spesso fondati, in tema di ambiente. Controlli terzi e stop alle commistioni tra controllore e controllato. Chi controlla non solo deve essere terzo, ma deve anche apparire tale. Occorre, dopo 14 anni, dare concreta attuazione alla Convenzione di Aarhus recepita dal nostro legislatore con la legge 108/2001. Occorre, dopo 15 anni, creare l’anagrafe dei siti da bonificare prevista dal decreto Ronchi. Non servono nuove leggi; è sufficiente applicare quanto previsto dal legislatore: già questo rappresenterebbe una sorta di rivoluzione.
E’ il 24 maggio 2012 e il tra il Comune di Viggiano e l’Eni inizia un fitto carteggio. In una nota, avente ad oggetto l’autorizzazione integrata ambientale (rilasciata con la delibera n.627 del 4 maggio del 2011) e alcuni procedimenti di caratterizzazione ambientale, l’amministrazione del piccolo centro della Val d’Agri lamenta l’assenza di alcuni monitoraggi nei certificati di analisi trasmessi dall’Eni sulle emissioni odorigene. Dall’elenco mancherebbero il Metilsolfuro e l’Etilsolfuro. Nella stessa comunicazione si sottolinea che - nell’arco temporale di 12 mesi - dai dati trasmessi dall’Eni emergono numerosi superamenti sia di medie orarie, sia di medie giornaliere, degli inquinanti monitorati in continuo dalla stessa Eni, e verrebbe da aggiungere dalla sola Eni. I dati in oggetto, per quanto ne sappiamo, vengono trasferiti all’amministrazione comunale solo da pochi mesi. Nella nota, inviata anche ad Arpab e Regione Basilicata, si sottolinea il possibile danno ambientale determinato dai sopracitati superamenti.
Altrettanto interessante è il carteggio intitolato: “Superamento limiti orari alle emissioni in atmosfera autorizzate con DGR 627/2011 – procedura e sospensione lavori non autorizzati”.
In estrema sintesi, il Comune di Viggiano definisce abusivi i lavori di manutenzione straordinaria effettuati sull’impianto di recupero Zolfo e ordina all’Eni di sospendere gli stessi. Nella richiesta di sospensione si fa anche riferimento a “emissioni che possono essere nocive per la salute umana” non comunicate alla massima autorità sanitaria comunale, cioè al sindaco Giuseppe Alberti. L’Eni, in una lunga e articolata risposta datata 29 maggio 2012, argomenta affermando che i lavori non sono da ritenersi abusivi e invitando l’amministrazione comunale a ritirare il provvedimento di sospensione. Il DIME comunica inoltre che i lavori di manutenzione straordinari/ordinari erano stati completati proprio pochi minuti prima dell’arrivo del messo comunale.
La lettura dei sopra citati documenti, oltre ad essere di sicuro interesse, fa sorgere una serie di interrogativi e soprattutto verrebbe da chiedersi quanti cittadini di Viggiano siano stati informati dei ripetuti sforamenti di medie orarie e giornaliere nelle emissioni di inquinati monitorati in continuo dall’Eni.
Ad oggi, gioverà sottolinearlo, il Comune di Viggiano non ha sottoscritto il “Protocollo Operativo verifica dello stato di qualità ambientale” allegato alla delibera 627/2011, avente per oggetto il “procedimento autorizzativo all’ampliamento e all’ammodernamento del centro oli”. La firma del Comune di Viggiano era un prerequisito previsto tra le prescrizioni contenute nel sopra citato Dgr. Il Comune non ha firmato, ritenendo il “piano di monitoraggio” assolutamente inadeguato. Domanda: può l’Eni procedere all’ampliamento in oggetto in assenza della firma da parte dell’amministrazione Alberti? Può l’Amministrazione Comunale di Viggiano impugnare la delibera in oggetto? E se sì, perché non è stato ancora fatto? Intanto, il Ministro della Sanità Balduzzi, nel rispondere all’interrogazione 4-13109 a prima firma Elisabetta Zamparutti, fa sapere che da “campioni prelevati da Arpa nel luglio 2011” emergevano “alte quantità di idrocarburi totali”. Forse anche su questo occorrerebbe avviare una riflessione, ad iniziare da smentite che non aiutano a far crescere il tasso di credibilità. Da tutto questo possiamo e dobbiamo uscirne, spalancando porte e finestre e onorando il diritto dei cittadini di questa regione a poter conoscere per deliberare.
Una volta di più gioverà ripetere con Marco Pannella: “La strage di legalità ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli.”
Approfondimenti:
Gazzetta del Mezzogiorno, 7 luglio 2012
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