Piccole Imprese: grande successo del Convegno promosso a Padova da Radicali Italiani con Radio Radicale, CGIA di Mestre e Imprese Che Resistono

Appello al Presidente del Consiglio Mario Monti su: contrasto ai ritardi nei pagamenti, riforma dell’Iva, Spalmadebiti e Equitalia.
Si è tenuto oggi a Padova il convegno promosso da Radicali italiani in collaborazione con Radio Radicale, CGIA di Mestre e Imprese Che Resistono. L’incontro, che ha avuto grande successo, ha visto, tra gli altri gli interventi della vicepresidente del Senato Emma Bonino, del Direttore della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi, del leader radicale Marco Pannella, dell’on. Marco Beltrandi, del segretario provinciale della CGIL di Treviso Paolino Barbiero, del fondatore di Imprese Che Resistono Luca Peotta, di Mario Staderini e Michele De Lucia (segretario e tesoriere di Radicali italiani), di Alessandro Massari e Paola Cossu (Direzione nazionale Radicali italiani) e, soprattutto, di decine e decine di piccoli imprenditori.
Dal convegno è stato rivolto un appello al governo Monti, che è possibile sottoscrivere anche on-line alla pagina www.radicali.it/appelloimprese, affinché intervenga con urgenza su quattro punti:
• Tempi di pagamento certi: le PMI-Davide si possono ancora difendere dalle grandi imprese-Golia? Diamo atto al Governo Monti di avere iniziato ad affrontare concretamente, ancorché in ritardo, il problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione. Chiediamo di rendere certi i tempi di pagamento anche nei rapporti tra privati, che rappresentano la parte più consistente - e taciuta - del problema.
• Iva per cassa: oltre al danno, la beffa. Stato a due facce: puntuale all’incasso, latitante quando deve pagare, così come le grandi imprese, capaci di fare anche di peggio. L’Iva si scarichi dopo aver pagato, e si versi dopo aver incassato.
• Spalmadebiti: le imprese hanno bisogno di liquidità. La crisi ha spiazzato le aziende più dinamiche e sane, colpendo soprattutto quelle che avevano investito sul futuro dell’azienda e dei propri lavoratori. Il calo di fatturato non permette più di far fronte agli impegni presi in passato. Le mutate condizioni economiche e la mancanza di liquidità le sta portando alla chiusura, o tra le braccia dell’usura. È necessario prorogare i termini per il rientro dei mutui già contratti, senza costi aggiuntivi.
• Equitalia: salviamo gli onesti. Chi mette a bilancio i debiti nei confronti dello Stato non è un evasore, ma un imprenditore - onesto - con problemi di liquidità. Garantiamo il loro pagamento solo con gli interessi legali e senza ulteriori penalizzazioni.
Luca Peotta di Imprese che Resistono ha detto che il Paese ha bisogno di fiducia, di nuove regole e di nuove politiche industriali. Giuseppe Bortolussi ha sottolineato che “non sono le PMI che non funzionano, è l’Italia che non funziona”.
L’imprenditore Mario Bortoletto ha narrato il suo caso di truffato dal Fondo Edifici di Culto, e con Ildebrando Lava, Presidente della Confartigianato di S. Donà di Piave, ha denunciato come il sistema dei ritardati pagamenti sia una vera e propria “peste” che dalla Pubblica Amministrazione ha contagiato le grandi imprese private. Paolino Barbiero della CGIL ha sottolineato come le banche siano al centro di innumerevoli conflitti di interesse, ha indicato come priorità la riforma della giustizia e ha detto che i quattro punti dell’appello dovrebbero costituire la base del programma elettorale del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Maurizio Anselmi di Imprese Che Resistono si è domandato perché la politica non governi, come sarebbe invece suo compito, i processi economici sociali innescati dalla globalizzazione. Pierluigi Bartoloni, imprenditore, ha ricordato che in Italia vi è innanzitutto un problema di etica, vista la diffusione della corruzione in ogni ambiente e ad ogni livello.
Emma Bonino denunciato come le PMI siano ormai da decenni bistrattate dalla politica e dall’informazione, e ha detto che cercherà assieme agli imprenditori presenti di far sì che i quattro punti dell’appello vengano inseriti nel Decreto Sviluppo, aggiungendo che la mediocrità della classe dirigente ha contribuito a creare una crisi gravissima che poi non ha saputo governare. Dalle PMI, dalle politiche per l’immigrazione (regolarizzazione di otto-novecentomila lavoratori oggi in nero) e dalle politiche a sostegno dell’occupazione femminile passi la via percorrendo la quale si può risollevare il Paese.
Marco Pannella infine, concludendo i lavori, ha rivendicato l’essere da sessant’anni un imprenditore politico con moralità calvinista, ricordando come solo una corretta informazione possa generare democrazia. È perché i radicali sono una piccola impresa sul mercato della politica che c’è una sintonia antica con il mondo dei produttori (“abbiamo sempre ascoltato le storie e i problemi che gli altri politici non ascoltano”).
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