Torino. Esposta la bandiera tibetana nel palazzo della Giunta regionale. Radicali: “un segno tangibile di riconoscenza per la lotta nonviolenta del Dalai Lama e del suo popolo”

A mezzogiorno una delegazione radicale formata da Bruno Mellano (esponente del Partito Radicale transnazionale), Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) ha presenziato all'esposizione della bandiera del Tibet nell'atrio del Palazzo della Giunta Regionale del Piemonte (Torino, Piazza Castello n. 165). La bandiera tibetana rimarrà esposta dal 3 al 10 marzo (anniversario dell'insurrezione di Lasha)
Erano presenti: Tashi Samdup (segretario comunità tibetana in Italia); Michele Coppola (Assessore regionale alla Cultura); Gianpiero Leo (consigliere regionale PDL, presidente dell'Associazione per il Tibet e i diritti umani), Antonello Angeleri e Mario Carossa (consiglieri regionali Lega Nord).
Bruno Mellano ha dichiarato:
L'impegno radicale, dal Piemonte, per la causa tibetana dura da oltre dieci anni, da quando con Carmelo Palma mi feci promotore dell'Associazione Comuni e Province per il Tibet. C'è la tentazione in molti di etichettare il sostegno alla causa tibetana come passatempo di anime belle, superfluo in tempi di crisi. Come radicale, come membro del Partito Radicale transnazionale e transpartito, non mi stancherò mai di ripetere che lottare per garantire l'autonomia del Tibet all'interno della Repubblica Popolare Cinese significa lottare per la libertà religiosa dei tibetani, dei cattolici della Chiesa clandestina e perseguitata, degli uiguri musulmani, dei Falun Gong; significa lottare, in poche parole, per la democrazia in Cina.
Il Dalai Lama e il suo popolo affrontano con la nonviolenza, da oltre mezzo secolo, la dittatura comunista cinese; davvero la loro lotta non ha nulla da insegnare a un Occidente sempre più pieno di tecnica e merci e sempre più vuoto di valori e principi?
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