Beltrandi: bene il Governo sul ritardo dei pagamenti della PA. Ora è necessario affrontare e risolvere il problema dei pagamenti tra privati

Piccole medie imprese

Dichiarazione di Marco Beltrandi, deputato radicale:

Il Governo ha finalmente dato qualche risposta concreta ai tanti micro, piccoli e medi imprenditori che sono vittime del l’abuso rappresentato dal ritardo nei pagamenti. Ricordo, rapidamente, gli ultimi provvedimenti presi dall’esecutivo guidato dal prof. Monti: iniziative concrete come lo stanziamento di circa sei miliardi di euro per ridurre il debito della P.A. verso i privati, l’adozione entro sei mesi dei decreti per attuare la direttiva Ue sull’argomento, la volontà di incidere non solo per il futuro, ma di considerare i disagi degli imprenditori che hanno già subito ritardi, iniziando a saldare i conti. Ciò è meritorio, ma purtroppo insufficiente. Non solo perché sei miliardi sono poca cosa rispetto ai 90 dovuti, ma per un aspetto di cui poco si parla e meno si conosce: mi riferisco al ritardo nei pagamenti tra privati.

Per fare luce su questo aspetto fondamentale, ho presentato una serie di atti parlamentari in cui chiedo al governo di analizzare il fenomeno perché non si conoscono bene i comportamenti della grande impresa verso i piccoli imprenditori nè stime attendibili degli importi dovuti e pagati in ritardo tra privati,

Sicuramente il fenomeno è imponente poiché in Italia le piccole e medie imprese sono circa 4,5 milioni. Si consideri che tra il 2008 ed il 2011 hanno fallito oltre 39.500 imprese, un terzo dei quali causati dal ritardato pagamento. Il pericolo che si verifichi un aumento dell'usura e del numero di infiltrazioni malavitose nel nostro sistema economico è reale. Un grave pericolo si nasconde anche tra le grandi imprese, che hanno la “brutta abitudine” di usare le PMI come banche a costo vile, non pagandogli le fatture nei tempi stabiliti. Da qui è nata la richiesta di studiare le transazioni commerciali della filiera produttiva che collega la grande impresa alle PMI, Credo che fare luce su questi episodi sia cosa opportuna e urgente, perché, come ho chiesto al Presidente è necessario “aprire un tavolo di consultazione con i rappresentanti delle categorie interessate per approfondire le problematiche collegate alla questione e provvedere ad uno studio specifico sulla filiera produttiva al fine di verificare fino a che punto corrisponda al vero che le grandi imprese utilizzino le piccole e medie imprese come una sorta di banca, soprattutto nei confronti di quegli imprenditori gergalmente detti «terzocontisti”

Ho poi presentato un’interrogazione specifica in cui chiedo si faccia luce sulle pressioni che la grande distribuzione agroalimentare sta usando per evitare che si stabiliscano tempi di pagamento di 30 giorni, invece dei sei mesi attuali.

Presidente Monti, resista alle pressioni di questi capitalisti inquinati e prosegua nella linea che affianca il libero mercato al rispetto di regole chiare e giuste. Un mercato senza regole o con regole non rispettate, diviene mercato selvaggio dove può accadere, ed infatti accade che imprenditori onesti si tolgano la vita pechè non ricevono il pagamento dei crediti che gli sono necessari per far vivere l’azienda e i lavoratori dipendenti impiegati

Presidente Monti, dia seguito a queste proposte per il bene del Paese. Solo quando ciò sarà fatto la pantomima democratica potrà dirsi superata e l’Italia tornare uno Stato di diritto

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