Bonino e Cappato su Formigoni, referendum, conversione ecologica, liberalizzazioni e altro

Bonino parla

Segue una sintesi delle dichiarazioni e proposte presentate da Emma Bonino e Marco Cappato in occasione della Conferenza stampa tenuta oggi a Milano. (video »

FORMIGONI. 

A fine febbraio compie due anni la truffa elettorale che ha riportato alla Presidenza della Lombardia Roberto Formigoni. La giustizia amministrativa si è bloccata, anche a causa della Corte costituzionale che ha rimandato la verifica delle firme al Tribunale civile, il quale non ha ancora reso una sentenza di primo grado e rischia di essere paralizzato dalle richiesta dilatorie degli avvocati di Pdl e Lega (nella truffa ancora saldamente alleati). Tutto ciò avviene nonostante le prove della falsificazione siano state scoperte dai Radicali, pubblicate da un anno e mezzo su Internet e confermate dalle testimonianze rese da un migliaio di persone davanti a un pubblico ufficiale in occasione dell'inchiesta penale (un'inchiesta penale che ci auguriamo possa presto risalire ai mandanti politici).

In queste condizioni, chiedere oggi le dimissioni di Roberto Formigoni sarebbe un atto di fiducia nei confronti del Governatore abusivo. Formigoni non si dimetterà, se non dopo che gli avranno garantito un posto più sicuro a Roma. oppure dopo che qualcuna delle varie inchieste che lo lambiscono non finirà per coinvolgerlo. Noi chiediamo dunque che sia fatta finalmente giustizia su "Firmigoni", e che sia riconosciuta anche nelle sedi giudiziarie la verità dei fatti, in base a quel diritto alla verità sancito dalle stesse carte fondanti della Nazioni Unite, per arrivare ad ottenere da Formigoni almeno ciò che un altro istituto riconosciuto dalla giustizia internazionale prevede, quello delle "scuse" solenni ed ufficiali, innanzitutto all'opinione pubblica per aver mentito troppe volte su tutta la vicenda, e ai cittadini ai quali è stata rubata la firma. Chiediamo verità e giustizia non solo su "Firmigoni", ma anche su "Oil for food", nella speranza che i nuovi elementi emersi all'attenzione della giustizia non facciano la fine delle precedenti condanne per gli imprenditori vicini a Formigoni, condanne che furono cancellate dalla prescrizione.

Ci auguriamo possano nascere in giro per la Lombardia e l'Italia dei comitati "Formigoni, almeno chiedi scusa", per accelerare la fine del suo sistema di potere ventennale. Il messaggio di Formigoni di non consentire a Radio radicale di registrare il processo per diffamazione ai danni dei Radicali non è certo un bel segnale.

REFERENDUM. 

Dal Sindaco di Milano ci aspettiamo che con più coraggio rompa la continuità con il sistema di potere formigoniano e delle precedenti amministrazioni milanesi. Il primo elemento di discontinuità dovrebbe arrivare dalla svolta ecologica della città di Milano, realizzando i 5 referendum che abbiamo contribuito a promuovere. C'è innanzitutto un dato formale di violazione delle regole da interrompere. Lo Statuto del Comune prevedeva che entro i primi di ottobre l'Amminitrazione deliberasse sulle richieste dei milanesi. Sono passati più di 4 mesi, e ancora la delibera non è arrivata. Si è in parte attuato il referendum sulla mobilità con "Area C", si è rimessa mano al Piano di Governo del Territorio anche per tener conto dei referendum e si è inserita la sistemazione della Darsena nei progetti Expo, senza però che queste misure fossero inserite in un disegno complessivo di profonda trasformazione urbana, come l'attuazione di tutti e 5 i quesiti su mobilità sostenibile, Verde, Expo, energia e navigli consentirebbe. Come Radicali, daremo il nostro contributo per rendere possibili le soluzioni più coraggiose

PRIVATIZZAZIONI E CONVERSIONE ECOLOGICA.

Un secondo elemento di discontinuità deve venire dalle politiche economiche, in un momento di pesante crisi anche per i bilanci comunali.

E' indispensabile convertire gli investimenti comunali togliendoli dall'attuale affarismo municipale in settori che possono benissimo essere gestiti da privati per investire in 1. conversione ecologica; 2. riduzione del debito; 3. riduzione delle tasse.

E' indispensabile procedere alla cessione di tutte le quote comunali di Sea e di Serravalle, usando le risorse liberate per investire nel trasporto locale su rotaia e ridurre drasticamente il numero di auto che entrano da fuori Milano.

Proponiamo anche di mettere a gara i servizi pubblici locali della ristorazione oggi gestita da Milano Ristorazione, delle attività sportive oggi gestite da Milanosport, e dei mercati generali oggi gestiti da So.Ge.Mi., definendo contratti di servizio ancor più esigenti sotto il profilo della tutela della salute e degli altri beni di pubblico interesse, sottraendo tali servizi pubblici a condizioni di monopolio che pregiudicano la qualità e l'efficienza. E' ugualmente necessario che il Comune abbandoni la posizione di retroguardia nell'opporsi alle liberalizzazioni degli orari degli esercizi commerciali decisa dal Governo.

TRASPARENZA. 

Sul piano della trasparenza, siamo felici che sia in discussione in Commissione affari istituzionali una proposta di regolamento per la nomina dei rappresentanti comunali negli enti che ricalca alcune delle proposte da subito avanzate da noi Radicali. In particolare, dall'inizio della consiliatura abbiamo pubblicato su internet i curriculum vitae dei candidati e proposte l'incompatibilità con l'elezione a cariche politiche di ogni livello, entrambe proposte contenute nella bozza di regolamento.

Molta strada c'è invece ancora da fare per l'anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, non essendo ancora a disposizione del pubblico le presenze e gli interventi dei Consiglieri in Commissione, gli atti presentati e i voti espressi in plenaria, né la possibilità di scaricarsi e riascoltare successivamente i dibattiti in plenaria.

LAICITA'. 

La maggioranza si è finora persa in liti del tutto inutili e dannose. Il nostro impegno è perché i realizzi al più presto sia il riconoscimento delle unioni civili che il registro comunale per il testamento biologico, oltre a politiche antiproibizioniste e di buon senso su droghe e prostituzione.



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