Caso Lusi: la grande truffa sono i rimborsi elettorali. Se non li azzererà il Parlamento allora nuovo Referendum

Mario Staderini, Congresso 2011

"Il finanziamento pubblico ai partiti deve essere azzerato, altro che dimezzamento.

Se non lo farà il Parlamento, torneremo a dare la parola agli italiani con un referendum totalmente abrogativo, come quello che vincemmo nel 1993 con il 90,3% di favorevoli.

Dal 1994, con la truffa dei rimborsi, i partiti hanno incassato (considerando le ultime elezioni europee e regionali)  2,7 miliardi di euro pur avendo dichiarato spese elettorali per circa 700 milioni: un bottino di 2 miliardi di euro che è servito a tenere in vita apparati e clientele.

Stabiliamo un principio chiaro: non un euro pubblico alle strutture dei partiti, che devono essere autofinanziate in modo trasparente dagli iscritti e dai simpatizzanti.

Quello che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini, non solo ai partiti, sono i servizi e quanto necessario per “fare politica”, ad esempio la disponibilità di luoghi per assemblee, di autenticatori per le raccolte firme, di opportunità per far conoscere e pubblicizzare iniziative politiche.

Su questo si apra finalmente quel confronto pubblico che è stato sinora impedito. Mi auguro che il PD segni una rottura di continuità rispetto al PCI, che nel 1978 fu decisivo a far perdere di misura (i si furono il 43,6%) il primo referendum promosso dal Partito Radicale per abolire il finanziamento pubblico dei partiti. "

Così Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, intervenendo oggi a Radio Radicale.

Quanto allo specifico del caso Lusi, Staderini ha ricordato un episodio poco conosciuto: “Forse quella del senatore Luigi Lusi si può considerare una disonesta provvigione per meriti acquisiti sul campo. Fu lui infatti nel 2010 a metterci la faccia e a presentare l’emendamento per condonare ai partiti oltre 100 milioni di euro di multe per i manifesti illegali. Sono in tanti, dunque, i compagni di merende che devono tanto a Lusi.”.

L'articolo di Mario Staderini sul blog del Fatto Quotidiano: "Non un euro ai partiti. La parola al Referendum"

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