Caso Lusi: la grande truffa sono i rimborsi elettorali. Se non li azzererà il Parlamento allora nuovo Referendum

"Il finanziamento pubblico ai partiti deve essere azzerato, altro che dimezzamento.
Se non lo farà il Parlamento, torneremo a dare la parola agli italiani con un referendum totalmente abrogativo, come quello che vincemmo nel 1993 con il 90,3% di favorevoli.
Dal 1994, con la truffa dei rimborsi, i partiti hanno incassato (considerando le ultime elezioni europee e regionali) 2,7 miliardi di euro pur avendo dichiarato spese elettorali per circa 700 milioni: un bottino di 2 miliardi di euro che è servito a tenere in vita apparati e clientele.
Stabiliamo un principio chiaro: non un euro pubblico alle strutture dei partiti, che devono essere autofinanziate in modo trasparente dagli iscritti e dai simpatizzanti.
Quello che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini, non solo ai partiti, sono i servizi e quanto necessario per “fare politica”, ad esempio la disponibilità di luoghi per assemblee, di autenticatori per le raccolte firme, di opportunità per far conoscere e pubblicizzare iniziative politiche.
Su questo si apra finalmente quel confronto pubblico che è stato sinora impedito. Mi auguro che il PD segni una rottura di continuità rispetto al PCI, che nel 1978 fu decisivo a far perdere di misura (i si furono il 43,6%) il primo referendum promosso dal Partito Radicale per abolire il finanziamento pubblico dei partiti. "
Così Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani, intervenendo oggi a Radio Radicale.
Quanto allo specifico del caso Lusi, Staderini ha ricordato un episodio poco conosciuto: “Forse quella del senatore Luigi Lusi si può considerare una disonesta provvigione per meriti acquisiti sul campo. Fu lui infatti nel 2010 a metterci la faccia e a presentare l’emendamento per condonare ai partiti oltre 100 milioni di euro di multe per i manifesti illegali. Sono in tanti, dunque, i compagni di merende che devono tanto a Lusi.”.
L'articolo di Mario Staderini sul blog del Fatto Quotidiano: "Non un euro ai partiti. La parola al Referendum"
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