Perchè iscriversi al Partito Radicale(PRNTT)? In Basilicata hanno scelto la doppia tessera De Filippo(PD), Flovilla(UDC), Vita(PSI), De Bellis(MPA)

Di Maurizio Bolognetti, Direzione nazionale Radicali Italiani e consigliere ass. Coscioni.
Cosa hanno in comune il Presidente della Giunta regionale di Basilicata Vito De Filippo, il capogruppo del Psi in Consiglio regionale Rocco Vita, Antonio Flovilla, vice-coordinatore regionale dell’Udc, e Giuseppe Maria de Bellis, coordinatore regionale del MPA? Cosa li unisce e ci unisce? Loro, io, noi, siamo tutti “azionisti” del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.
Probabilmente, per chi è assuefatto alle pratiche della realpolitik il PR è una sorta di utopia, ma di certo il PR è fatto di persone che non vogliono smettere di sognare un mondo nuovo, altro. In quella tessera, dove campeggia l’immagine di Gandhi, disegnata con la parola “Partito Radicale” scritta in oltre 50 lingue, vive l’I have a dream del reverendo Martin Luther King. Albert Camus ha scritto: “Il fine giustifica i mezzi? È possibile. Ma chi giustificherà il fine? A questa domanda che il pensiero lascia in sospeso, la rivolta risponde: i mezzi”. Ecco il Prntt è il partito di chi pensa che sono i mezzi a giustificare il fine e non viceversa. Il PRNTT è il partito di chi pensa che occorre passare dalla “legge della forza alla forza della legge”.
Spesso abbiamo ripetuto nella nostra storia “o lo scegli o lo sciogli”, e nel 1993 in oltre 30.000 scelsero di scegliere il PR, di dargli forza. Oltre 30.000 uomini e donne trovarono una buona ragione per iscriversi al partito che ha nella propria ragione sociale la promozione dei diritti civili e politici, la difesa dei diritti umani. In oltre 30.000 si iscrissero al Partito che afferma che occorre destabilizzare i dittatori e i regimi colpendoli con le armi della nonviolenza, al partito che vorrebbe far nascere una “Comunità della e delle democrazia”, al partito dei Montagnard e del manifesto appello firmato nel 1981 da 140 premi nobel. Un manifesto in cui si leggeva: “Occorre ribellarsi contro il falso realismo che induce a rassegnarsi come a una fatalità a quel che invece appartiene alla responsabilità della politica e al ‘disordine stabilito’. Occorre realisticamente lottare perché il possibile sia realizzato e non consumato, forse per sempre.”
In quel non remoto 1993, scrivevamo:
Ci si iscrive per adottare politicamente, a distanza, cittadini di paesi in cui la libertà è soffocata, la povertà è soffocante, l’intolleranza e l’avversione civile insidiano la socievolezza e la dolcezza del vivere;
Ci si iscrive perché gli stati del mondo siano liberati dalla pena di uccidere in nome della legge e dei popoli;
Ci si iscrive perché si ha paura e si vuole avere fiducia. Perché si vede la minaccia e la promessa dei tempi;
Il partito radicale è un partito che non è partito, a confronto di partiti che sono di volta in volta chiesa, stato, famiglia, nicchia e setta, e hanno usurpato la nobiltà possibile di una politica volta a perseguire l’intelligenza delle cose.
Negli atti del 36° congresso del Partito Radicale è scritto: “Alla realtà transnazionale del partito è necessario che corrisponda quella trans partitica;l’appello che si rivolge ai democratici – i quali, è naturale, per l’ambito nazionale si scelgono strumenti e sedi diverse di azione politica – è di essere “anche” radicali, non “solo” radicali”. Il PR in effetti è un Partito non concorrente di nessun altro, soprattutto rispetto a partiti nazionali. I suoi obiettivi sono assolutamente diversi: è un partito di ideali, di progetti e di battaglie, non un partito elettorale e di potere. E’ insomma una libera associazione di persone che intende perseguire obiettivi di diritti umani e di democrazia oltre le frontiere, oltre i partiti, oltre i confini della politica tradizionale. Proprio per questo fine il PR non partecipa, in quanto tale, ad alcuna competizione elettorale. I suoi militanti sono evidentemente liberi di candidarsi in qualsiasi lista elettorale o di costituirla”.
Noi diamo il benvenuto agli esponenti della politica lucana che hanno sottoscritto questa tessera ed esprimiamo l’auspicio che tanti altri decidano di farlo nelle prossime ore e nelle ore che ci separano dal 39° congresso.
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