Congestion charge, è un primo importante passo, ora avanti con l’intero progetto, partire dal potenziamento del trasporto pubblico

Congestion Charge

Dichiarazione di Edoardo Croci, Marco Cappato e Enrico Fedrighini, presidente, segretario e portavoce di Milanosimuove, comitato promotore dei cinque referendum milanesi.

“La trasformazione di ecopass in congestion charge rappresenta un passaggio chiave per un miglioramento dell’ambiente e vivibilità di Milano. Milano conferma così la propria capacità di leadership a livello nazionale e internazionale nelle politiche di contrasto a congestione e smog, una svolta già avviata, ma non completata, dalla precedente amministrazione che trova il suo logico sviluppo con l’attuale grazie alla forza impressa dalla volontà popolare dei referendum milanesi dello scorso giugno promossi dal Comitato civico trasversale “Milanosìmuove”. Senza la spinta referendaria la partigianeria partitica e gli interessi corporativi avrebbero rischiato di gettare al vento gli investimenti in infrastrutture, i progetti ed il cambiamento comportamentale e culturale acquisiti che rappresentano un vero patrimonio per la città.”

“Il provvedimento che trasforma l’area Ecopass in Area C risponde esattamente a quanto chiesto dal primo quesito referendario, con la sola eccezione della ingiustificata agevolazione  per i mezzi commerciali, che il Comitato referendario chiede di eliminare. È vero che la deroga è prevista solo per sei mesi ma sappiamo che quello che parte come temporaneo diventa poi troppo spesso permanente.  I mezzi commerciali infatti pur essendo circa il 10% dei veicoli circolanti, sono responsabili di circa un terzo delle emissioni inquinanti ed hanno un impatto prevalente sulla congestione sia per l’ingombro, che per le modalità d’uso con soste frequenti in spazi irregolari e doppia fila, che per le percorrenze  (secondo dati ARPA un’auto a benzina con 5 anni di età fa circa 10.000 km l’anno, un mezzo commerciale leggero 20.000 e un mezzo commerciale pesante 35.000). Per le merci è necessario invece un piano complessivo di logistica sostenibile con piattaforme logistiche e l’uso di mezzi elettrici condivisi, non cercando di blandire con sconti, ma coinvolgendo, le categorie nell’obiettivo comune di rendere la città più attrattiva per milanesi e non.
Come motore di questo processo di trasformazione e garante del rispetto della volontà dei cittadini, il Comitato promotore dei referendum evidenzia che l’introduzione della congestion charge è solo uno degli elementi richiesti con i referendum.

Per quanto riguarda il primo (quello appunto sulla mobilità sostenibile) si chiede tra l’altro di potenziare il trasporto pubblico, il bike sharing, il car sharing, di sviluppare corsie riservate, piste ciclabili, aree pedonali, sosta regolamentata, di razionalizzare il traffico merci. A questo fine deve essere garantito con la massima trasparenza il totale reinvestimento dei proventi della congestion charge. Alcune di queste misure possono essere realizzate subito. Inoltre, con il potenziamento del trasporto pubblico e delle alternative all’auto, l’area tariffata dovrà essere progressivamente allargata.

Su questo continueremo la nostra opera di stimolo e di verifica dell’azione dell’amministrazione comunale, con indipendenza e nell’interesse pubblico, coinvolgendo direttamente i cittadini.”

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