Fenice, Bolognetti: Chiamatele percezioni

Inceneritore Fenice

Tu chiamale se vuoi percezioni

Del principio dello sviluppo sostenibile
Di Maurizio Bolognetti, Direzione nazionale Radicali Italiani
Era il 1970 e il duo Battisti-Mogol portava in scena un brano che è diventato uno dei classici della musica leggera made in Italy: “Emozioni”. E un classico, a modo suo, è anche la frase pronunciata dall’ex Ad di Fenice Patrick Luccioni, il quale nel corso di un incontro con l’ex Direttore dell’Arpab Vincenzo Sigillito ebbe ad affermare: “…è importante la comunicazione con le autorità locali, ma ancor di più quella con i cittadini, perché quest’ultima fa la differenza tra la percezione positiva o negativa dell’impianto”.
Con il senno di poi, ma anche con quello di prima, cotanta affermazione strappa un sorriso amaro. La si potrebbe consegnare ad un rapper e tirarne fuori un brano da intitolare “Tu chiamale se vuoi percezioni”, parole e musica del duo Luccioni-Sigillito.
Non sappiamo di che natura siano state le comunicazioni intercorse tra Fenice e le autorità locali, ma sappiamo che in quel novembre 2008 sia l’Arpab che Fenice Spa sapevano che era in atto una contaminazione della falda.
Tre anni dopo verrebbe da chiedere a Luccioni se l’aver negato conoscenza abbia migliorato o peggiorato la percezione nei confronti dell’impianto.
A tutti gli altri, alla Regione, alla Provincia, all’Arpa lucana, e ai tanti smemorati o per dirla con Mancusi “sciatti”, invece vogliamo chiedere se in questa regione abbia trovato applicazione il “Principio dello sviluppo sostenibile” affermato dall’art. 3-quater del TU ambiente che afferma: “ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future”.
Fermiamoci un attivo a riflettere e chiediamoci cosa stiamo per consegnare alle future generazioni e come stiamo trattando questa terra bella e generosa.
Approfondimenti
Fenice, questa volta niente "Omissis" (Stato Quotidiano, 8 ottobre 2011)
P.S.
Una dovuta risposta al Vetero-Romaniello(SEL)
Non ha perso tempo Giannino Romaniello e ha voluto prontamente manifestare il suo retaggio culturale. Comprendo che il leader di Sinistra ecologia e illibertà sia abituato ai Politburo, ai soviet e alle Tass, ma un politico attento a quello che succede sul proprio territorio non avrebbe dovuto avere bisogno di una richiesta d’invito. Quello che il sottoscritto denuncia da anni è noto e arcinoto. Romaniello, però, fa emergere involontariamente quello che avevano già deciso: “nessun segretario di partito”. Peccato che di partiti che in questi anni si siano occupati con serietà dei “veleni” lucani, a parte i Radicali, non ce ne siano. Peccato che lor signori siano tutti rappresentati in Consiglio, negli enti e nei sottoscala, e che quindi l’aver deciso “niente segretari di partito”, laddove il sottoscritto è tutt’al più segretario di un’associazione, si è tradotto a monte in niente Radicali.  
Che dire? Meglio essere “il signore degli show” che un fenomeno da baraccone partitocratico.
L’anatema peggiore, però, il vetero-Romaniello lo lancia accusandomi di berlusconismo. Se questa è l’opposizione, è davvero difficile intravedere un qualche spiraglio che si possa tradurre in alternativa e non in mera alternanza di regime e nel regime.
Quest’uomo - buono per tutte le stagioni, che ha votato a favore della proposta Radicale per l’istituzione di una anagrafe pubblica degli eletti, operando per depotenziarla - farebbe bene a spiegarci perché sul sito della sua Commissione non c’è traccia dello stenografico contenente le audizioni e soprattutto perché quel verbale è pieno di omissis.
La verità è che, come sempre, come al solito, anche sul caso Fenice stiamo assistendo al gioco delle parti, e come è noto il “cane” SEL abbaia ma non morde. (Maurizio Bolognetti)

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