Pd, Staderini: questione non è espulsione dei Radicali, ma dei nostri temi cari anche al popolo del Pd

"Guardiamo a tutti coloro che sono capaci di strappi liberali".
Di seguito le parti salienti della relazione tenuta dal Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini in apertura del Comitato nazionale in corso a Roma da venerdì 7 Ottobre, a domenica.
“La questione non è se i Radicali saranno espulsi dal gruppo del Pd, ma se dal Partito Democratico sono espulsi i temi e le proposte riformatrici di cui i Radicali sono portatori. Se il Pd sta dalla parte dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani, come lo siamo noi Radicali quando chiediamo un’amnistia per la Repubblica che faccia da traino ad altre misure indispensabili per risolvere quella "prepotente urgenza costituzionale e civile " che sono le condizioni delle carceri e della giustizia italiana.
Nel Pd troveranno posto contenuti come biotestamento, riconoscimento delle coppie di fatto, finanziamento pubblico dei partiti e delle chiese, su cui ad oggi gli amici democratici hanno scelto di non prendere una posizione?
Su questo gran parte degli elettori del Pd sono d’accordo con noi e rappresentano i nostri migliori alleati.
Staderini ha poi risposto a Bersani, per il quale i Radicali non possono far parte del Nuovo Ulivo perché non sono “biodegradabili”. No, caro Segretario - ha detto Staderini - se volessimo tutelare la nostra organizzazione non chiederemmo una riforma elettorale in senso maggioritario e uninominale. Sono le nostre lotte a non essere biodegradabili. La verità è che il Pd ha già scelto come alleati Tonino Di Pietro, secondo cui noi radicali non rispondiamo al suo modello di democrazia occidentale perché saremmo spinellatori, bestemmiatori del padreterno e abrogazionisti delle carceri. E Sinistra e Libertà, che si sta schiacciando sulle politiche della Fiom.
Evidentemente dobbiamo prendere atto che l’unica politica di questo Pd è chiedere le dimissioni di Berlusconi (ma a voce non troppo alta perché non a tutti farebbero comodo), fare melina sulla legge elettorale ed evitare qualsiasi decisione”.
Il segretario di Radicali Italiani si rivolge anche a Confindustria, il cui manifesto è arrivato troppo tardi e rischia di ridursi a una mera mossa politica di riposizionamento che mina la sua stessa credibilità. Riprendendo la lettera BCE, Staderini ricorda "che da trent'anni è il programma di noi Radicali, su cui abbiamo saputo organizzare lotte a partire dai referendum degli anni 90 e 2000, rimanendo di fatto isolati e accusati di barbarie. Per chi volesse davvero riforme liberali, una interlocuzione con i Radicali sarebbe segnale di credibilità, e mi riferisco pure al recente movimentismo di autorevoli imprenditori".
In vista del X Congresso di Radicali Italiani che inizierà il 29 ottobre prossimo, Staderini ha concluso ritenendo che: "dobbiamo guardare a tutti coloro che, in qualsiasi schieramento o nelle amministrazioni locali, almeno a parole hanno tenuto e tengono accesa la possibilità di strappi liberali. Noi siamo una piattaforma a disposizione anche per loro, così come per quella parte di cultura "pirata" che anche in Italia sta trovando il suo spazio.
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