Al Ministro della Salute
Al Ministro delle Attività Produttive
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro della Giustizia
Premesso che:
da un articolo del 29 agosto 2011 pubblicato dal quotidiano “La Nuova del Sud” dal titolo “Pertusillo da svuotare e pulire” emerge che “i fondali sarebbero sporchi con tonnellate di materiale sedimentato che, a fasi alterne, diventa veleno per i pesci e per l’acqua. Metalli pesanti depositati sui fondali, come alluminio, ferro e piombo” una situazione per la quale occorre procedere addirittura allo svuotamento per pulirlo;
ancora nel gennaio 2010, Maurizio Bolognetti, segretario dell’associazione Radicali Lucani e membro della direzione di Radicali italiani, a seguito di analisi autonomamente condotte aveva pubblicamente denunciato la presenza nelle acque del Pertusillo di bario (una sostanza utilizzata dalle industrie petrolifere) e altre sostanze tossiche, in concentrazioni superiori ai limiti di legge;
l’acqua del Pertusillo viene utilizzata per il 65% dalla regione Puglia(prevalentemenbte ad uso potabile) e per la restante parte dalla Basilicata(prevalentemente ad uso irriguo);
per aver reso pubblici i risultati di alcune analisi inerenti le acque invasate nelle principali dighe lucane e aver sollevato dubbi sulla qualità delle stesse, Bolognetti era stato tempestivamente sottoposto ad indagini, insieme al tenente Giuseppe di Bello, per “rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio”, con tanto di perquisizione disposta dalla Procura di Potenza presso la sua abitazione a Latronico che è anche la sede dell'Associazione Radicali Lucani, al fine di conoscere le sue fonti e per poter acquisire un carteggio di posta elettronica;
dai controlli effettuati da parte dell’Arpa Basilicata a seguito della comparsa di alghe e di una moria di pesci avvenuta nel maggio 2010, è emerso che i parametri microbiologici non hanno subito variazioni significative rispetto a quelli ottenuti dall'attività di monitoraggio istituzionale svolta precedentemente alla comparsa del fenomeno algale;
le attività di controllo della qualità delle acque dell'invaso del Pertusillo, hanno avuto avvio in virtù del decreto del Presidente della Repubblica n. 515 del 1982 e risale a quell’epoca la classificazione delle acque del Pertusillo nella categoria A2, che prevedeva un trattamento fisico e chimico normale e disinfezione, ma, come già portato all’attenzione del Governo con l’interrogazione 5-02477, con rilevazioni di scadimento delle acque dall’anno 2001 che passano dalla categoria A2 alla A3 (BUR Basilicata n. 25 del 20 aprile 2004) con l’ARPAB che dichiarava che era evidentemente “auspicabile disporre di acque di qualità migliore per le quali si hanno fasi di processo più semplici, minor produzione di sottoprodotti (tipicamente fanghi) e, in definitiva, costi di trattamento complessivamente più bassi;
sempre nel 2001, come evidenziato anche con interrogazione 5-03182 documenti della Metapontum Agrobios, riportavano analisi chimiche condotte sulle acque e sui sedimenti di 11 siti individuati lungo l'asta fluviale del fiume Agri e di un rischio potenziale di inquinamento dovuto alla presenza di scarichi civili non correttamente depurati e alla presenza di scarichi industriali. Inoltre nello stesso documento la Metapontum segnalava relativamente agli idrocarburi policiclici aromatici che «Sono state ricercate 21 sostanze appartenenti alla famiglia degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sia nelle acque che nei sedimenti, ma mentre nelle acque sono stati riscontrati valori tutti al di sotto dei limiti di rilevabilità, nei sedimenti si è riscontrato presenza di IPA soprattutto nei sedimenti della diga del Pertusillo (Vs01) e meno in Agri Villa D'Agri (Vs10) e nel canale depuratore zona industriale (Vs07). Gli IPA più diffusi sono stati il fenantrene, il fluorantene il crisene ed il pirene, anche se nella diga sono stati ritrovate tracce di benzo[a]antracene e benzo[a]pirene»;
a seguito dell’allarme destato nel 2010 per la comparsa nel Pertusillo di un fenomeno algale e di una moria di pesci, l’ARPAB ha effettuato una serie di campionamenti che hanno portato l’ente di controllo ambientale regionale ad ipotizzare che tale situazione derivasse, fondamentalmente da scarichi fognari e/o di impianti di depurazione, di scarichi di aziende produttive, in particolare zootecniche ed agroalimentari;
successivamente, è stato elaborato, un progetto denominato «Valutazione dello stato ecologico del lago Pertusillo» approvato dalla giunta regionale della Basilicata con D.G.R. n. 2013 del 30 novembre 2010, condotto in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità e con l'Istituto zooprofilattico di Foggia con l’obiettivo della caratterizzazione dello stato ecologico del Pertusillo, la formulazione di ipotesi gestionali e di misure di mitigazione degli impatti antropici eventualmente riscontrati, la valutazione di eventuali rischi per la salute della popolazione eventualmente esposta a ciano tossine ed un rapporto dettagliato dei risultati ottenuti e relative elaborazioni grafiche e cartografiche;
su delega della procura della Repubblica di Potenza, sono state compiute indagini del Noe e del NIPAF - Corpo Forestale dello stato di Potenza sulle cause di inquinamento dell'invaso. Sono in corso di espletamento, in particolare, sopralluoghi presso gli insediamenti industriali della zona con relativi campionamenti ed analisi di possibili inquinanti nonché controlli sulle acque di scarico dei singoli impianti di depurazione e, contestualmente, sulla corretta gestione e manutenzione degli stessi;
il memorandum recentemente siglato tra Stato e Regione Basilicata prevede il passaggio dell’estrazione di petrolio da 80.000 a 120/130.000 barili al giorno in Val d’Agri
si chiede di sapere:
se è vero quanto riferito in premessa ed in particolare come spiega il Governo la presenza di tonnellate di materiale sedimentato nel Pertusillo con metalli pesanti depositati sui fondali, come alluminio, ferro e piombo;
quali esiti abbia avuto l’attività del progetto «Valutazione dello stato ecologico del lago Pertusillo» condotto in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità;
quali insediamenti industriali della zona siano stati oggetto delle indagini del Noe e quali siano stati gli esiti;
quali azioni si intendano promuovere per assicurare la tutela della salute e dell’ambiente a fronte della sempre più grave situazione che emerge sullo stato delle acque Pertusillo e in vista del raddoppio dell’attività estrattiva in Val d’Agri;
se non ritenga il Ministro della Giustizia di inviare degli ispettori presso le Procure lucane per capire come mai si sia così celermente proceduto nei confronti di Maurizio Bolognetti mentre i numerosi esposti presentati sul degrado ambientale in Basilicata non paiono procedere con altrettanta speditezza.
Elisabetta Zamparutti
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